Inizia l’iter per l’abbattimento del pontile di Romagnolo, a Palermo. Come annunciato dalla redazione de ilSicilia.it, si è tenuto questo mattina un tavolo tecnico che ha visto protagonisti i principali attori istituzionali coinvolti nell’opera di bonifica di quello che il sindaco Roberto Lagalla ha recentemente definito “un immondo relitto“. Vertice che non si è tenuto, come da programma, all’assessorato regionale al Territorio e all’Ambiente bensì presso la sede dell’assessorato alle Infrastrutture di via Notarbartolo. Un momento di confronto nel quale è stato possibile approfondire lo stato di degrado e di abbandono in cui versa la struttura da anni. Fatto certificato anche dai tecnici dell’STA (Struttura Territorio e Ambiente), autori di un sopralluogo lo scorso 12 settembre.
Inizia l’iter per l’abbattimento del pontile di Romagnolo
E’ proprio l’esponente di Fratelli d’Italia a tirare le somme rispetto agli argomenti di cui si è parlato nella riunione di questa mattina. “Si stanno valutando le modalità di intervento e stimando le risorse economiche necessarie per l’eventuale demolizione. Al termine dell’incontro, i partecipanti si sono recati sul sito per un sopralluogo e consentire a chi non conosceva il manufatto di verificarne direttamente le condizioni. L’impressione generale è stata di forte impatto, quasi surreale – spiega Federico, il quale aggiunge – . A breve verrà predisposto un capitolato tecnico per definire gli interventi necessari e quantificare i costi per lo smaltimento del legname”. Per aver numi sulle tempistiche e sui costi dell’operazione bisognerà però attendere i dovuti approfondimenti da parte degli uffici regionale.
Ciò con particolare riferimento alle spese di smaltimento dei rifiuti presenti. A cominciare proprio dal legname bruciato di cui si compone il pontile di Romagnolo. Una tipologia di rifiuto, quest’ultimo, che rientra nelle categorie speciali. Fatto che farà lievitare i costi di rimozione dello scheletro della struttura. “Si ritiene che la risoluzione del problema sia ormai avviata, e che l’unica soluzione praticabile sia la demolizione – dichiara Federico -. Non vi è motivo di compiacimento per tale esito, poiché è fallimentare constatare che una struttura realizzata nel 2003 dalla provincia regionale di Palermo che ha speso più di 4 milioni di euro, mai inaugurata né concessa, oggi si parla di demolizione. Tuttavia, la priorità resta la tutela dell’incolumità dei cittadini e la riqualificazione di un’area già fortemente compromessa“. Prossimo incontro in programma mercoledì prossimo, questa volta presso la sede dell’assessorato regionale al Territorio e all’Ambiente. Tavolo al quale verranno invitati alcuni attori istituzionali, fino a questo momento rimasti fuori dai tavoli di confronto.