“L’amministrazione Tranchida segue da anni le criticità che toccano l’agricoltura siciliana e trapanese. Nel settore del grano duro da anni si sottolinea che nel sud Italia il sole rende il grano duro perfettamente maturo, asciutto, quindi non in condizioni disviluppare micotossine cancerogene e nocive“.
Affermano in una nota stampa il sindaco Giacomo Tranchida e l’assessore alle Politiche agricole Giuseppe Pellegrino.
“Il regolamento comunitario 1881 del 2006 consente di fare commercializzare i cereali con 1750 parti per miliardo di micotossine presenti nelle granelle compreso il grano duro. In Canada la loro legislazione si ferma a mille. Il grano duro italiano ha presenza di micotossine vicine allo zero.
“Di fatto si fa prevenzione sanitaria. A causa dei prezzi bassi del grano duro italiano da diversi anni, al di sotto dei costi di produzione, ci troviamo ad avere circa 600.000 ettari di superfici a seminativo non coltivati a grano duro dalla Basilicata alla Sicilia perché è antieconomico produrre. Importiamo invece due milioni di tonnellate di grano duro dall’estero compreso il Canadà per soddisfare la produzione di pasta italiana da collocare nel mercato mondiale. Il grano canadese ha quattrodici per cento di proteine (buone per la pastificazione) e presenza di micotossine cancerogene e glifosate“.
Oggi la Coldiretti ha organizzato quindi una mobilitazione nazionale sul tema interessando la Regione Siciliana con corteo a Palermo, in Puglia con manifestazione a Bari etc. Il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini è stato ricevuto dal Ministro dell’Agricoltura, gli stessi si sono collegati con le piazze in videoconferenza.
Le rivendicazioni, condivisibili si possono così sintetizzare:
Infine il sindaco Tranchida e l’assessore Pellegrino auspicano che la Regione Siciliana insedi dopo 11 anni l’Osservatorio equità e giustizia nelle filiere agricole e alimentari di cui alla legge n. 19 del 10 luglio 2014 promossa dall’assessore del tempo Dario Cartabellotta.
“Altro auspicio sarebbe quello che la Politica nazionale ed europea si renda conto che sono interessati a queste criticità (vicini al baratro con l’abbandono di tantissime aziende agricole) la salute della popolazione, la dignità dei produttori e la salvaguardia del territorio“.