Combattere gli abbandoni illegali di spazzatura a Palermo, sia nelle zone di migrazione che nelle aree in cui è presente il regime di raccolta differenziata. Il regolamento rifiuti torna di moda in Consiglio Comunale. Dopo aver approvato il piano triennale delle opere pubbliche e il bilancio consolidato 2024, a Sala Martorana si torna a lavorare sugli atti rimasti bloccati nei cassetti di Palazzo Comitini. Ciò in attesa, quantomeno, che si entri nel vivo della discussione dell’avanzo vincolato 2025. Il regolamento rifiuti è stato oggetto di una riunione congiunta composta dai rappresentanti della III, IV e VII Commissione Consiliare. Presente al vertice l’assessore all’Ambiente Pietro Alongi.
L’impasse sul regolamento rifiuti, gli appelli di Lagalla

L’approvazione del regolamento rifiuti è stata chiesta a gran voce dal sindaco Roberto Lagalla. Il primo cittadino, impegnato in questi giorni in un tour per verificare le criticità esistenti in città, ha dovuto far ricorso allo strumento dell’ordinanza sindacale per rinnovare, di volta in volta, l’efficacia dei 37 ispettori ambientali lanciati a luglio tramite una conferenza stampa tenuta a Palazzo Palagonia. Figure che, per stessa dichiarazione dell’ex Rettore, sono state capaci di emettere ben “2500 sanzioni per conferimenti illeciti“.
“Prevenire è meglio che curare“, recita un vecchio detto popolare. Ma, come extrema ratio, una bella dose di “antibiotico” non fa male. Soprattutto in una città come Palermo dove gli abbandoni di spazzatura restano uno dei principali problemi per l’Amministrazione Comunale. Secondo quanto dichiarato ad inizio agosto ai microfoni de ilSicilia.it dal presidente di Rap Giuseppe Todaro, “al 31 luglio sono state raccolte 9000 tonnellate di rifiuti dalle strade, con picchi anche di 100 tonnellate al giorno“. Il problema è che rinnovare l’azione degli ispettori ambientali tramite ordinanza sindacale costa. E per il Comune di Palermo, al momento soggetto a piano di riequilibrio, questo è un problema.
Rap, gli abbandoni, le assunzioni e la scelta del nuovo direttore generale
Rap, da sola, non può fare tutto. L’azienda si è dotata di nuovo personale grazie a una serie di concorsi voluti a fine 2022 dall’ex amministratore unico Girolamo Caruso e portati oggi a termine dall’attuale presidente, Giuseppe Todaro. Sta provvedendo a scegliere il suo nuovo direttore generale. Nome che verrà fuori dalla rosa dei cinque nomi svelata al momento al vaglio degli uffici di Palazzo Cairoli. E, soprattutto, sta affrontando un piano di risanamento necessario a risanare conti che, nel 2023, hanno mostrato un profondo rosso intorno ai 10 milioni di euro.
Elementi che, messi tutti insieme, portano ad una naturale conclusione. Serve un quadro normativo organico, capace di fornire un quadro normativo solido e consolidato. A darlo potrebbe essere proprio il regolamento rifiuti. Un atto che, però, è rimasto vittima di una certa inerzia da parte del Consiglio Comunale. Circostanza sollevata, nelle scorse settimane, sia dal presidente della SRR Palermo 1 Natale Tubiolo che dallo stesso sindaco Roberto Lagalla. E’ stato proprio il primo cittadino, a metà settembre, a parlare di “ritardo storico” maturato dagli esponenti dell’aula consiliare nell’approvazione del regolamento rifiuti.
La riunione congiunta delle commissioni consiliari
Per cercare di superare l’impasse i presidenti della III, IV e VII Commissione Consiliare hanno convocato una riunione congiunta, sul modello di quanto visto per il piano triennale delle opere pubbliche. Il confronto è iniziato intorno alle 9 e ha visto presenti tutti i membri dei vari organi consiliari confrontarsi con l’assessore all’Ambiente Pietro Alongi, titolare fra l’altro delle deleghe ai rapporti con la Rap. Il dibattito sulla delibera, però, è appena iniziato. La strada sembra lunga e saranno necessari ulteriori momenti di confronto per trovare la quadra su uno degli atti più attesi dalla città.