Poco meno di 48 ore. Tanto hanno impiegato i carabinieri della compagnia di Agrigento, diretti dal maggiore Marco La Rovere, a identificare i due presunti autori del raid vandalico alla Scala dei Turchi di Realmonte che sono stati denunciati alla Procura per danneggiamento di beni avente valore paesaggistico.
La svolta nelle indagini è arrivata dalla visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza e da perquisizioni e verifiche fra Realmonte, Favara, Porto Empedocle e la città dei Templi. A coordinare l’inchiesta procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio e il sostituto Chiara Bisso. I filmati della videosorveglianza hanno permesso di accertare che un furgone è giunto di sera alla Scala dei Turchi. Dal mezzo sono scese due persone trascinando dei sacchi che contenevano polvere di ossido di ferro.
Dopo un’attenta analisi delle immagini, i carabinieri sono riusciti ad acquisire il numero di targa del furgone. I sospetti dei militari dell’Arma si sono concentrati su un uomo già noto per danneggiamenti simili. Il furgone è stato trovato a Favara e al suo interno sono state trovate polvere di ossido di ferro. Successive perquisizioni hanno consentito di ritrovare, in magazzini ispezionati, guanti sporchi della stessa polvere e altre prove. Le due persone identificate sono state deferite alla Procura di Agrigento per quello che gli investigatori ritengono sia stato “un puro atto vandalico”.