Zone rosse, metal detector e perquisizioni nelle casse di quei soggetti collegati a vario titolo al mondo della criminalità organizzata. Questi sono solo alcuni dei punti che fanno parte del piano presentato dalla Lega per potenziare la sicurezza urbana a Palermo. Una strategia illustrata questa mattina presso la sala stampa dell’Assemblea regionale siciliana. A partecipare il parlamentare Vincenzo Figuccia, la consigliera comunale Sabrina Figuccia e il vicepresidente del Consiglio Comunale di Palermo Giuseppe Mancuso, passato proprio oggi alla compagine del Carroccio.
Dagli scontri di piazza alla malamovida
Una conferenza stampa aperta dal deputato regionale Vincenzo Figuccia. L’esponente della Lega ha fatto il punto sulla scia di violenza delle ultime settimane con riferimento non solo ai fatti di cronaca che hanno riguardato la città di Palermo, ma anche e soprattutto gli scioperi di piazza che si sono verificati su tutto il territorio nazionale. “Ultimamente non sempre ha visto atteggiamenti corretti da parte dei manifestanti. Alla stampa viene riservato lo stesso trattamento della politica, diventando così un mero capro espiatorio. E’ indicatore di un sentimento triste che pervede una società dominata dall’individualismo e dal capitalismo spinto“.
A stretto giro di posta però, il parlamentare regionale ricorda quanto avvenuto in via Spinuzza, ovvero la tragica uccisione del ventunenne Paolo Taormina. “Facciamo a nome dell’Ars le più sentite condoglianze alla famiglia e agli amici di Paolo. In queste ore stiamo seguendo da vicino le interlocuzioni romane in corso fra il sindaco Roberto Lagalla, il presidente della Regione Renato Schifani e il ministro Matteo Piantedosi. Un contesto nel quale abbiamo avanzato anche noi le nostre proposte“.
Istituire delle zone rosse
Fra le mosse indicate dalla Lega come possibile soluzione alla scia di violenza degli ultimi mesi c’è l’istituzione di zone rosse all’interno delle aree della movida. In questo schema, quest’ultime diverrebbero inaccessibili a chi si è macchiato di reati gravi. A chi pone domande sulla fattibilità dell’intervento, anche in virtù delle norme europee che regolano la libera circolazione di cose e persone, Figuccia risponde: “La mia libertà finisce dove inizia quella di qualcun altro. Se le attuali regole non sono in grado di garantire la sicurezza nelle nostre città, vanno modificate. Il momento di allerta che sta vivendo la città è simile a quello della fase storica delle stragi di mafia. Servono interventi decisi“.
Blacklist nei locali, metal detector e videosorveglianza
A tal proposito, Figuccia ha proposto di vietare l’accesso ai locali a determinati soggetti, con l’inserimento di metal detector per impedire il trasporto di armi nelle aree più sensibili. Elementi a cui si dovrebbe aggiungere un potenziamento dei sistemi di videosorveglianza e degli impianti di illuminazione. Uno dei talloni d’Achille, al momento, della città di Palermo. “Se ci sono aree della città che si sono trasformati in luoghi bui da tempesta perfetta, non ci si può stupire se quei luoghi diventano teatro di violenza“.
Potenziamento delle forze dell’ordine
Nel pacchetto per rendere le città più sicure, Figuccia ha indicato anche la necessità di eseguire controlli a tappeto nelle case di quei soggetti legati a vario titolo al mondo della criminalità. Fattore da ricollegare ad un potenziamento consistente delle forze dell’ordine. Anche se, su quest’ultimo punto, Vincenzo Figuccia, è stato molto chiaro. “Non ci accontenteremo di una generica concessione. Vogliamo sapere quanti sono gli agenti messi a disposizione e dove verranno impiegati. Non c’è una soluzione unica. Ma dobbiamo partire dalla consapevolezza che siamo all’anno zero. Si deve ricominciare anche sul fronte della giustizia. Non è pensabile che non ci sia certezza della pena o che le forze dell’ordine non abbiano libertà d’azione“.