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Il futuro sindaco di Palermo, il progetto del Centro direzionale della Regione Siciliana, gli equilibri politici della Sicilia e tanto altro: ricca puntata la numero 156 di Bar Sicilia che ha visto la partecipazione di Marianna Caronia, deputato regionale e consigliere comunale nel capoluogo siciliano, ospitata negli studi della redazione dal direttore responsabile de ilSicilia.it Manlio Melluso e dal direttore editoriale Maurizio Scaglione.
Prima domanda sul recente passato politico dell’onorevole Caronia: la sua breve parentesi all’interno della Lega. “Non rinnego mai ciò che faccio – afferma la deputata regionale azzurra, che poi spiega – Ho trovato delle difficoltà legate più che altro a una dimensione che non guardava effettivamente alla realtà siciliana. Ricordo con Candiani (allora coordinatore del Carroccio in Sicilia e sottosegretario all’Interno, ndr) uno scontro che si verificò durante l’inizio la pandemia. In quelle giornate drammatiche non c’era una mascherina, non c’era una tuta, nessun ospedale aveva dei presidi che fossero in grado di garantire la sicurezza. Feci una telefonata accorata dicendo ‘Aiutaci perché noi qui abbiamo bisogno quantomeno dalla Protezione Civile perché siamo veramente in un momento di enorme difficoltà’. Mi fu risposto che dovevamo organizzarci in autonomia: quelle frasi io non le ho dimenticate“.
Una battuta Caronia la dedica alla situazione interna a Forza Italia, con le frecciate lanciate verso il coordinatore regionale Gianfranco Micciché da una parte del partito, in particolare dall’assessore regionale Marco Falcone: “Io credo che ci sia un confronto serrato dentro al partito, il che è positivo. Devo dire comunque che le ripetute attestazioni di stima che Micciché ha ricevuto dimostrano che la sua leadership ancora esiste. A Micciché riconosco una visione che precorre i tempi e di questo gli do merito. D’altra parte è pur vero che ci sono delle persone all’interno del partito, come Marco Falcone, che io stimo perché sono dei gran lavoratori, che stanno dando dei risultati al governo della Regione. Poi c’è stata una lettera con la quale abbiamo dato fiducia al segretario, che io ho firmato“, ricorda la deputata regionale forzista.
A questo punto Caronia commenta la vicenda del progetto del Centro direzionale della Regione siciliana, una polemica che l’ha vista spesso protagonista e che la deputata regionale non esita a commentare a Bar Sicilia: “Questa iniziativa è stata fatta senza il coinvolgimento del consiglio comunale, che ricordo ha proprio il compito di dover pianificare il territorio. Io sono anche componente della commissione urbanistica Comune di Palermo e attenta conoscitrice di quelle che sono le iniziative poste in essere. Il confronto non è mai avvenuto arrivato, in nessuna sede istituzionale. Una delibera del presidente Musumeci faceva riferimento a un accordo preso con l’amministrazione comunale e quindi chiaramente il sindaco e la sua giunta. Non ho mai avuto la possibilità di leggere i contenuti e devo dire che questo mi ha lasciato sbigottita: di fronte a una un’importante scelta come quella di fare un centro direzionale, se non c’è un confronto serrato con la città e con il consiglio, ritengo che ci sia qualche passaggio che non ha funzionato“. Ma Caronia va oltre la forma ed entra nella sostanza della questione: “Stiamo parlando di un Centro direzionale in un luogo in cui oggi non esiste una mobilità a supporto: perché abbiamo scelto quella zona? Perché stiamo provvedendo a fare un impegno di spesa così oneroso? Parliamo di un mutuo da circa 500 milioni che graverà sulle teste di tutti i nostri figli perché qui si parla di un mutuo trentennale“.
A questo punto la discussione si sposta sul Comune di Palermo. E il giudizio di Caronia sull’operato di Orlando non è dei più teneri, e non mancano frecciate alle forze che fino a ieri sostenevano la giunta e che ora si sono tirate fuori: “La sfiducia può essere ripresentata – taglia corto il consigliere comunale –, in termini di legge non c’è nessuna norma che impedisca di presentarla una seconda volta. Io ho proposto di farlo insieme ad altri colleghi. Le varie forze di opposizione, dalla vecchia e alla nuova. Chi è stato con Orlando probabilmente avrebbe potuto ravvedersi prima effettivamente, parliamo di Italia viva e Sicilia Futura, che hanno sostenuto Orlando e che oggi sono fuori dalla maggioranza. A mio avviso non è opportuno proseguire in questo percorso. E’ talmente evidente che non credo che ci siano le condizioni per poter proseguire, ecco perché ho auspicato che si vada al voto già a ottobre”.
Caronia ha già tentato una volta la corsa per l’elezione alla prestigiosa carica di sindaco di Palermo. Che si stia preparando a una seconda candidatura? “Essere sindaco della propria città credo che sia l’esperienza per chi fa politica più esaltante: l’opportunità più grande, amministrare il proprio territorio. Io, almeno adesso, non ho questa intenzione, l’ho già fatto il candidato a sindaco, se ci sarà qualche forza più giovane o qualcuno che in qualche modo riuscirà anche a essere convincente per me, come elettore, non ho nessun tipo di pregiudizio. Poi per carità, se la città ha bisogno di me, allora sono disponibile. Ma ripeto a me non appassiona oggi il tema elettorale, mi interessa molto di più fare parte di un progetto che mette nero su bianco quali sono le proprietà di questa città. A quel tavolo non rinuncerò per nessuna ragione“, sono le parole della parlamentare regionale.