Migliorare la qualità della vita delle persone affette da disturbi neuromotori, cognitivi o psichiatrici e riconoscere il valore terapeutico degli animali domestici, integrando la pet therapy nei percorsi sanitari e sociali siciliani. Questi sono gli obiettivi del disegno di legge presentato all’Assemblea Regionale Siciliana dal deputato di Forza Italia Alessandro De Leo lo scorso 15 ottobre 2025.
La proposta mira a dare finalmente un riconoscimento istituzionale alle terapie assistite con animali e agli interventi educativi e ricreativi che, da anni, affiancano con successo le cure tradizionali. Il cuore del ddl è la convinzione che la relazione con un animale non sia solo un conforto emotivo, ma una vera e propria risorsa terapeutica capace di favorire riabilitazione, apprendimento e benessere psicologico.
Il testo definisce tre ambiti distinti: le Terapie Assistite con Animali (TAA), con finalità cliniche e riabilitative; l’Educazione Assistita con Animali (EAA), che agisce sulla sfera cognitiva e relazionale; e le Attività Assistite con Animali (AAA), pensate per momenti ludici e socializzanti. Gli interventi potranno svolgersi in ospedali, scuole, case di riposo, istituti penitenziari, comunità di recupero e persino fattorie sociali.
Per essere coinvolti nei programmi, gli animali dovranno appartenere a specie domestiche, avere almeno dodici mesi e risultare in buona salute, con controlli e vaccinazioni regolari. Ogni coppia operatore-animale dovrà inoltre possedere una certificazione che attesti formazione e competenze, secondo quanto previsto dalle Linee guida nazionali per gli Interventi Assistiti con Animali.
La proposta di legge di De Leo valorizza anche il lavoro di squadra. Ogni progetto dovrà essere elaborato da un’équipe multidisciplinare formata da medici, psicologi, veterinari, terapisti della riabilitazione e operatori specializzati. I programmi saranno registrati presso l’Azienda Sanitaria Locale di riferimento e supervisionati da una nuova Commissione regionale per la terapia e le attività assistite con animali, istituita presso l’Assessorato alla Salute.
La Commissione, composta da professionisti del settore sanitario e comportamentale insieme a rappresentanti delle associazioni, avrà il compito di valutare i progetti, garantire il benessere degli animali e promuovere buone pratiche condivise. Nessuno dei suoi membri riceverà compensi, segno di dedizione civile e professionale.
Il disegno di legge prevede anche percorsi di formazione e aggiornamento per gli operatori, pensati per rafforzare le competenze in ambito etologico, comunicativo e terapeutico. Se la proposta sarà approvata, la Regione Siciliana destinerà 100.000 euro per il 2025 e la stessa cifra per ciascuno dei due anni successivi, così da avviare la struttura organizzativa e i primi corsi di specializzazione dedicati a chi lavorerà negli interventi assistiti con animali.
Le somme saranno iscritte in un apposito capitolo del bilancio regionale per il triennio 2025-2027, con la possibilità di ulteriori finanziamenti negli anni successivi.
De Leo afferma che: “Gli animali possono supportare i soggetti fragili, aiutandoli a riscoprire capacità e fiducia”. È un linguaggio semplice, ma racchiude l’essenza della proposta, che vedrebbe la cura non solo come medicina, ma anche come relazione.
Se il disegno di legge venisse approvato, la Sicilia potrebbe diventare la prima regione del Sud a riconoscere formalmente la pet therapy come parte integrante dei percorsi di salute pubblica, compiendo una scelta che parlerebbe di umanità, empatia e di una visione più ampia del benessere, quella che unisce le persone e gli animali nel segno della cura reciproca.