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Continua il caso capogruppo in Forza Italia

La Città Metropolitana di Palermo approva lo Statuto: passano modifiche su commissioni e consiglieri delegati

sabato 25 Ottobre 2025
Città Metropolitana di Palermo, Consiglio ex Provincia a Sala Martorana, Palazzo Comitini

Dopo sei mesi di vuoto, arriva il primo sussulto alla Città Metropolitana di Palermo. Durante la seduta odierna, il Consiglio ha approvato il nuovo Statuto dell’ente. Documento fondamentale per determinare le regole d’ingaggio dell’ex Provincia e l’organigramma che si affiancherà all’attività del sindaco metropolitano Roberto Lagalla. Una maratona d’aula iniziata questa mattina e finita a metà pomeriggio. Rispetto alla bozza svelata qualche mese fa dalla redazione de ilSicilia.it, a Sala Martorana vengono approvate un paio di modifiche significative. Con due emendamenti distinti infatti, vengono introdotti nel nuovo Statuto la creazione delle commissioni consiliari e il diritto di firma per i consiglieri delegati. Entrambi i provvedimenti sono passati a maggioranza, con i pareri contrari degli uffici.

Le reazioni, continua il caso “capogruppo” in Forza Italia

Un’approvazione che segna un punto cruciale per l’attività della Città Metropolitana, al momento rimasta al palo. “Con spirito di collaborazione e responsabilità, dopo un lungo dibattito, abbiamo approvato i 45 articoli dello statuto della città metropolitana – spiega l’esponente del PD, il sindaco di Carini Giovì Monteleone -. Si tratta di uno strumento essenziale per il funzionamento di questa istituzione“. Sulla stessa linea anche il capogruppo de L’Alternativa Antonino Randazzo, il quale però sottolinea l’assenza in aula del sindaco metropolitano Roberto Lagalla. “Bene l’approvazione dello Statuto della Città Metropolitana di Palermo – dichiara Randazzo -. Ma non possiamo non denunciare ancora una volta l’assenza del Presidente Metropolitano Lagalla in un momento così importante per il futuro dell’Ente e dei territori che rappresentiamo“.

Una seduta nella quale qualcuno si è tolto un sassolino dalla scarpa. Fra questi c’è l’esponente di Forza Italia Gianluca Inzerillo, il quale non manca di sottolineare l‘assenza di un capogruppo del partito a Palazzo Comitini.  “Naturalmente confidiamo che, con la stessa solerzia, anche il gruppo di Forza Italia riesca prima o poi a nominare un capogruppo. Sappiamo che le decisioni importanti richiedono tempo, ma forse in questo caso il calendario politico sta diventando un po’ troppo elastico“. Poi però Inzerillo aggiunge: “Battute a parte, oggi vince il senso di responsabilità e la voglia di costruire. Il nostro impegno sarà quello di far vivere concretamente questo Statuto, mettendo al centro il territorio e i cittadini della Città Metropolitana di Palermo“.

Cosa prevede il nuovo Statuto della Città Metropolitana di Palermo

Con riguardo al nuovo Statuto, il documento è composto da 45 articoli. Una bozza venuta fuori, negli scorsi mesi, dal tavolo tecnico regionale convocato per cercare di definire un atto più omogeneo possibile per i nove enti di area vasta siciliani. Uno degli aspetti più importanti riguarda il numero di “consiglieri delegati” nominabili. Si tratta di figura che affiancheranno il sindaco metropolitano nella propria attività. Come si legge all’articolo 24 della bozza di Statuto, “il sindaco può assegnare deleghe, anche temporanee, a uno o più consiglieri in un numero massimo non superiore al 50% della composizione numerica del Consiglio Metropolitano“. In pratica, fino a 9 consiglieri provinciali.

Guardando alle deleghe, le stesse verteranno su una serie di campi di competenza dell’ex Provincia definiti dall’articolo 11 dello Statuto. Secondo l’attuale versione del documento, i consiglieri metropolitani si occuperanno di servizi sociali e culturali; di interventi di sviluppo economico relativi a turismo, vigilanza su caccia e pesca, artigianato; l’organizzazione della tutela ambientale; la cura e messa in sicurezza delle strade provinciali e degli immobili di proprietà della Città Metropolitana; della gestione del trasporto pubblico interurbano (anche attraverso il piano urbano della mobilità sostenibile) e delle riserve naturali.

Il successivo articolo, il 12, fa riferimento invece al piano strategico triennale. Un atto di indirizzo chiave per l’azione della Città Metropolitana che “configura gli scenari e determina gli obiettivi generali di sviluppi della comunità metropolitana“. Lo stesso avrà durata triennale e vedrà la partecipazione dei comuni coinvolti tramite l’assemblea dei sindaci.

Merita una menzione poi l’articolo 5, ovvero quello relativo alla cittadinanza digitale. Articolo dedicato alla cittadinanza digitale. La Città Metropolitana, oltre a mettere a disposizione i dati prodotti sotto forma di open data e di contribuire allo sviluppo delle reti informatiche della banda larga, promuoverà “un utilizzo etico e ragionevole dell’IA, riconoscendole il potenziale e le valide opportunità di efficientamento dell’attività amministrativa, garantendo che ogni processoi adottato tramite l’utilizzo di sistemi di IA sia comprensibile e tracciabile“.

 

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