Arriva il maltempo, le strade di Palermo si allagano. Soliti problemi di una città che, ancora una volta, si è dimostrata incapace di ricevere le precipitazioni che arrivano dal cielo. Elencare le vie o le piazze che si trasformano in piscine è diventato ormai superfluo. Da Mondello a via Messina Marine. Da Borgo Nuovo a viale Regione Siciliana. Le stesse difficoltà di sempre. Più piove, più aumentano i disagi. Ma è solo mancata manutenzione delle caditoie? Certamente no.
L’attesa del collettore fognario
Ogni problema complesso ha molteplici cause. A cominciare dall’assenza delle grandi opere, come il collettore fognario. I lavori, al momento, vivono qualche difficoltà dettate dalla vertenza in corso all’interno di una delle ditte che si sta occupando dell’appalto. L’ennesimo ostacolo su un’infrastruttura travagliata ma che rappresenta l’unica vera soluzione agli atavici problemi di diverse aree del capoluogo siciliano. A pagare il conto sono i cittadini ma anche i commercianti che operano nelle zone colpite. Un elenco in cui figura via Messina Marine. Fatto documentato ad inizio ottobre dalla redazione de ilSicilia.it, la quale ha dato voce ai titolari di attività stanchi, ogni volta che piove, di contare i danni.
Le carenze strutturali degli impianti, il paradosso di via Messina Montagne
Ci sono poi le carenze strutturali degli impianti già esistenti. Una casistica in cui rientra l’area di via Messina Montagne. A spiegare la situazione è il presidente della II Circoscrizione Giuseppe Federico. “Siamo dal lato opposto alle rampe dello svincolo di Brancaccio, dove dovrebbero sorgere gli accessi e le uscire della carreggiata in direzione Catania dell’A19. Qui la fognatura non ha mai funzionato a dovere. Viviamo un situazione allucinante. Da un lato lo svincolo nuovo, dall’altro una strada che si allaga ogni volta che piove. Speriamo che il progetto delle nuove rampe comprendano anche al creazione di un sistema fognario capace di smaltire le acque meteoriche“.
I danni degli scavi: il caso di piazza Leotta
Ci sono poi i danni causati dai cantieri, come nel caso di piazza Leotta. L’area, che una volta ospitava l’ex ingresso dell’ospedale Civico, è soggetta da parecchio tempo ad allagamento. Ciò, a quanto riferisce il consigliere della IV Circoscrizione Maurizio Davì, a causa di alcuni scavi eseguiti in zona. “Ho inviato diverse note all’Amap. Le maestranze hanno sempre pulito le caditoie, ma qui il problema è diverso. Un’azienda telefonica ha fatto degli scavi per realizzare i nuovi impianti di fibra ottica, danneggiando le fognature sottastanti. Ci sarà un cedimento. L’acqua, ogni volta che piove, non se ne va. La gente non può passare. Chi arriva in macchina, ha difficoltà ad accedere e ad uscire. L’azienda deve intervenire e riparare il danno che ha causato“.
E una soluzione quando?
Problemi complessi richiedono soluzioni complesse. E quest’ultime necessitano tempo per essere messe in campo. Ma se è vero come è vero che, ad esempio, l’area di Mondello si allaga da decenni negli stessi punti e con le stesse modalità, forse una soluzione poteva e doveva essere messa in campo prima. Al di là del colore politico.




