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Le indagini

Infiltrazioni mafiose, sciolto il Comune di Paternò (CT)

giovedì 20 Novembre 2025
Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Piantedosi, ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Paternò e l’affidamento della gestione del Comune, per la durata di diciotto mesi, a una commissione straordinaria. Lo scioglimento per infiltrazioni mafiose è stato disposto dopo la relazione commissione di accesso antimafia, nominata dall’allora prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi. La notizia è stata confermata all’ANSA dal sindaco Nino Naso.
L’accesso ispettivo al Comune era stato disposto in seguito all’operazione antimafia “Athena”, condotta dai carabinieri della compagnia di Paternò, nell’aprile del 2024 e che in città aveva fatto scattare un’indagine con il coinvolgimento anche del sindaco Nino Naso, dell’ex assessore Turi Comis e dell’amministratore Pietro Cirino, indagati e oggi imputati per voto di scambio politico‑mafioso, insieme agli esponenti della criminalità organizzata Vincenzo Morabito, presunto reggente e uomo legato ai Laudani di Catania, e a un presunto affiliato al clan, Natale Benvenga.
Siamo certi – afferma il sindaco di Paternò, Nino Nasoche i nostri atti amministrativi sono stati sempre improntati al rispetto della rigorosa osservanza delle leggi e della legalità. Il provvedimento del Consiglio dei ministri non ci coglie di sorpresa, ma conferma che nonostante la correttezza dell’azione amministrativa si possono operare scelte politiche che danneggiano un’intera comunità. L’astio e l’odio politico non hanno aiutato la nostra città anzi hanno aggiunto ricostruzioni e suggestioni prive di fondamento ma utili a creare un clima avverso alla città. Non ci lasceremo intimidire dai prossimi sciacalli di turno – conclude Naso – anche perché loro hanno la maggiore responsabilità politica e morale di ciò che Paternò sta subendo”. 
 “L’atto con cui il Consiglio dei ministri ha disposto lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Paternò purtroppo non è inaspettato. Da forza politica di opposizione in Comune siamo stati sempre molto perplessi sulla gestione della città negli ultimi anni, ma mai avremmo voluto leggere una notizia del genere che lascia una macchia indelebile sulla nostra comunità e trafigge i nostri cuori. Spero vivamente che si possa lavorare sin da subito al superamento di una delle pagine più buie della nostra storia recente”. Così il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, sui propri profili social, sulla decisione del Consiglio dei ministri sullo scioglimento del Comune di Paternò per infiltrazioni mafiose.
“Mi auguro – aggiunge – che ci possano essere le migliori energie per far rialzare la testa con orgoglio a una comunità onesta e operosa come quella di Paternò che non merita di essere macchiata da questa onta”
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