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I dati

Tornare a casa per Natale in Sicilia? voli fino a 200 euro: un lusso per chi vive lontano

sabato 29 Novembre 2025

Manca meno di un mese a Natale e per molti siciliani che vivono lontano dall’Isola come studenti, lavoratori e giovani professionisti, il rientro a casa si trasforma in una vera e propria sfida economica. I costi dei voli aumentano drammaticamente durante le feste, penalizzando, ancora una volta, chi non ha alternative. Ogni anno circa 170.000 siciliani si spostano per tornare a casa, e quest’anno il caro-voli rischia di lasciare molti con l’amaro in bocca.

Tra attesa e sacrifici

caro voli biglietti aerei busVincenzo, 24 anni, vive a Roma per studio e lavoro. Ogni anno si promette di tornare a Palermo per Natale, ma anche questa volta la situazione non è cambiata. I prezzi dei voli, come testimonia l’analisi condotta da ilSole24ore, restano proibitivi. Controllando le tariffe per il 24 dicembre, il prezzo più basso per Palermo era di 165 euro, e per Catania la situazione non migliorava. Le alternative più economiche prevedevano scali lunghi, passando per Brindisi o Sofia, con ore di attesa negli aeroporti e fatica aggiuntiva, per risparmiare solo qualche decina di euro. “Alla fine — racconta Vincenzo — mi sta venendo il dubbio se valga davvero la pena affrontare tutto questo”. I dati confermano le difficoltà di chi, come lui, cerca di tornare a casa a ridosso delle feste.

Quanto costano davvero i voli

Da Roma a Palermo e Catania, i voli dopo il 20 dicembre partono da circa 105 euro, ma avvicinandosi alla data i prezzi aumentano rapidamente. Chi parte da Milano deve affrontare cifre ancora più alte con voli diretti per Palermo e Catania che superano i 150 euro, mentre da Torino la situazione è ancora più grave, con prezzi minimi per Palermo che partono da 200 euro già dal 20 dicembre. In confronto, le tratte per la Sardegna risultano più accessibili. Da Roma a Cagliari i biglietti restano intorno ai 65 euro, per Olbia 55–60 euro, mentre Alghero è la destinazione più cara, con un prezzo base di circa 120 euro.

Molti viaggiatori scelgono però voli con scali lunghi per risparmiare, affrontando fino a cinque ore di attesa, bagagli da ritirare e riprendere e uno stress che non tutti possono sostenere. Alla fine, il risparmio economico si traduce in un sacrificio di tempo e serenità, spesso poco sostenibile per chi ha impegni universitari o lavorativi stretti.

Disparità territoriali: Nord e Centro favoriti

Le tratte in partenza da Roma sono più numerose e competitive, garantendo una certa varietà di opzioni. Da Milano e Torino, invece, la situazione è ben diversa con meno voli disponibili e meno concorrenza che comportano prezzi più alti e maggiori difficoltà nel trovare coincidenze comode, seppur sempre con delle profonde differenze rispetto al sud. Questo crea quindi una spaccatura netta. Chi vive nel Nord Italia affronta meno penalità, mentre i siciliani pagano di più anche solo per tornare a casa. Non è solo una questione economica, perché le poche rotte dirette costringono molti a optare per scali poco pratici, oppure, in molti casi, a rinunciare del tutto al viaggio.

I bonus regionali che non bastano

Palazzo Orléans

Per cercare di alleviare il peso del caro-voli, la Regione Siciliana ha previsto un rimborso fino al 25% del costo del biglietto per i residenti nell’Isola, che può salire al 50% per categorie prioritarie come studenti, persone con basso reddito o invalidi. Tuttavia, anche con lo sconto, molti non riescono a coprire la differenza tra le rotte più care e quelle più economiche. Alcune iniziative mirano anche al trasporto terrestre, come tariffe agevolate sui collegamenti ferroviari tra stazione e aeroporto, ma resta chiaro che questi interventi sono solo parziali.

Le conseguenze dei prezzi elevati sono evidenti nella vita di chi deve rientrare in Sicilia. Molti studenti o lavoratori precari si trovano davanti a scelte difficili, costretti ad affrontare spese elevate, passare ore in aeroporti o rinunciare del tutto a tornare a casa per le feste. Il caro-voli diventa quindi non solo un problema economico, ma anche emotivo, trasformando quello che dovrebbe essere un momento di gioia e riunione familiare in una fonte di stress e frustrazione.

Il fenomeno del caro-voli non è certamente nuovo, ma resta ancora oggi una ferita aperta per la Sicilia. Misure come lo sconto regionale sono utili, ma spesso non risolvono il problema alla radice. Servono politiche più ambiziose, con più rotte dirette per l’Isola, maggiore concorrenza tra compagnie, trasparenza nella formazione dei prezzi e incentivi a lungo termine per agevolare i viaggi dei siciliani fuori sede. Tornare a casa per Natale non dovrebbe essere un sacrificio economico enorme, ma, per molti, resta un lusso. Le istituzioni e le compagnie aeree hanno quindi il dovere di garantire che il diritto di riunirsi con la famiglia non diventi un privilegio riservato solo a chi può permetterselo.

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