“Non possiamo più aspettare“. Questo il messaggio che tuona oggi a Palermo, durante il corteo di agricoltori siciliani arrivati nel capoluogo da ogni provincia.
La Sicilia assetata si ribella. In prima linea giovani, donne, produttori e allevatori che chiedono con forza meno burocrazia e la realizzazione di nuovi invasi per affrontare in modo strutturale l’emergenza idrica che sta colpendo il settore. Il corteo, partito alle 9 da Piazza Marina, ha percorso via Vittorio Emanuele fino a Piazza del Parlamento, culminando in un sit-in davanti a Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana.
Bandiere, striscioni con slogan, un’immagine potente di una categoria allo stremo, che chiede interventi urgenti per arginare una crisi che minaccia di strangolare l’economia rurale dell’isola. Presenti anche numerosi sindaci, riconoscibili dalle fasce tricolori, che hanno scelto di sostenere la protesta camminando al fianco degli agricoltori.
L’obiettivo? Consegnare all’Ars un documento con le richieste urgenti del comparto prima dell’inizio del percorso di protesta.
I rappresentanti hanno infatti incontrato i capigruppo e hanno esposto quelle che sono le criticità. Hanno consegnato loro un emendamento che i deputati si sono impegnati a firmare.
Le richieste mosse da Coldiretti
Basta burocrazia, la Sicilia agricola non può aspettare. Uffici lenti, pagamenti Psr bloccati, carte su carte: cosi le aziende pagano ogni giorno il dazio occulto della burocrazia.
Acqua. La politica non lasci la Sicilia a secco. Invasi svuotati, reti che perdono metà dell’acqua, falde al limite. E un disastro annunciato. “E’ necessario un piano degli invasi con pompaggio, riuso delle acque, insieme a investimenti nella subirrigazione“.
Filiere in crisi, servono fondi regionali. Agrumi decimati dal Tristeza, vino fermo, grano duro schiacciato dalle importazioni sleali e dai trafficanti di grano, mandrie da ripopolare, frutta secca in difficoltà. “Non è il mercato: è speculazione! La Sicilia metta subito in campo risorse regionali per salvare le filiere e apra tavoli permanenti con gli agricoltori. Abbiamo bisogno di risposte immediate, non promesse“.
Assicurazioni agricole. Più risorse per proteggere le aziende. Siccità, incendi, alluvioni, zoonosi e fisiopatie: la Sicilia è la Regione più colpita. “La Regione aumenti con risorse proprie la quota di sostegno nazionale per le polizze agevolate oltre il 55%: senza assicurazioni non c è futuro. Passiamo dall’emergenza alla prevenzione“.
Stop ai controlli duplicati. Usare il registro unico e la diffida prima della sanzione. Controlli ripetuti, documenti richiesti tre volte, zero coordinamento. “Il registro unico dei controlli (RUCI) delle aziende agricole esiste dal 2015 ma nessuno lo sa! La Regione lo renda obbligatorio per tutti i suoi enti di controllo che entrano nelle aziende agricole e lo faccia funzionare davvero“.
Difendiamo il cibo siciliano. Agrumi, olio, vino, grano duro, ortaggi: la Sicilia produce qualità e salute. Vogliamo prodotti agricoli siciliani nelle mense scolastiche e negli ospedali. “La Regione sostenga la battaglia di Coldiretti: via la regola dell’origine del codice doganale, per cancellare il trucco dell”ultima trasformazione” che rende italiano il falso Made in Italy. Etichette chiare, trasparenti e obbligatorie per tutti gli alimenti in tutta Europa“.
Lavoro stagionale. Servono lavoratori e alloggi, non caporalato. Agrumi, uva, orticole, olivicoltura: servono migliaia di lavoratori stagionali, ma mancano strutture e regole chiare. La Regione permetta alle aziende di creare alloggi temporanei sicuri e controllati.
Suolo agricolo sotto attacco, stop al fotovoltaico selvaggio. Campi fertili trasformati in distese di pannelli. Il fotovoltaico va sui tetti, non sui terreni agricoli. “Si all’agrovoltaico avanzato, no alle speculazioni che uccidono le produzioni e il paesaggio. Il suolo agricolo è sacro: produce cibo, non rendite finanziarie per fondi speculativi e nuovi latifondisti“.
Fauna selvatica fuori controllo. Più soldi agli agricoltori per i danni. Subito più soldi dalla Regione per gli indennizzi dei danni provocati dalla fauna selvatica incontrollata.
Fitopatie e malattie degli animali. Rafforzare il servizio fitosanitario regionale. Citrus Tristeza, mal secco, Peronospora, brucellosi, Tubercolosi e Blue tongue: il contagio avanza e la Regione è in ritardo.
“Servono più tecnici, più controlli, più ricerca. Le aziende non possono combattere da sole virus, malattie e insetti che distruggono intere filiere. La Sicilia intervenga prima che sia troppo tardi“.
Pesca. Basta abbandono, servono regole chiare e sostegni veri. La pesca siciliana è sotto attacco: costi alle stelle, concorrenza estera fuori controllo, flotte ridotte, porti senza servizi.
“Serve un piano regionale per tutelare i pescatori, rinnovare le imbarcazioni, sostenere le marinerie e difendere il prodotto siciliano dalle importazioni illegali. Il mare non è un problema: è una ricchezza che va difesa“.
Zootecnia, in crisi il mercato del latte ovino. Coldiretti chiede un tavolo tecnico regionale con industriali, cooperative e allevatori per la definizione di un prezzo minimo equo del latte; un contributo straordinario per compensare l’imminente crollo dei prezzi; incentivi a filiere tracciabili e produzioni di qualità certificata.
E’ necessario tutelare le razze in via d’estinzione con misura ad hoc; puntare su Natura 2000, principale strumento per la conservazione della biodiversità.
Credito agrario di esercizio. Coldiretti chiede il potenziamento degli strumenti CRIAS per l’accesso rapido al credito a tasso agevolato; misure specifiche per il consolidamento delle passività a breve termine.
L’emendamento presentato da Coldiretti
1. Al fine di sostenere le imprese agricole siciliane esposte agli effetti della scarsità idrica a causa della prolungata siccità e fronteggiare la crisi idrica, garantendone una gestione razionale e sostenibile, è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2026, la spesa di euro 10 milioni, per la realizzazione di invasi aziendali e interaziendali, di infrastrutture idriche ed impianti di irrigazione di precisione, inclusa la subirrigazione, a servizio degli imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice civile.
2. Ai fini del comma 1, è riconosciuto un contributo a fondo perduto nella misura pari al 70%
delle spese ammissibili.
3. Con decreto dell’Assessore regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca
Mediterranea sono definiti i criteri, le modalità e le procedure per la concessione del contributo di cui al presente articolo.
4. Le disposizioni del presente articolo si applicano nel rispetto della disciplina dell’Unione europea in materia di aiuti di Stato.
“Spero che questo emendamento che i deputati hanno sottoscritto sugli invasi aziendali venga votato il prima possibile per dare speranza a tanti agricoltori“, conclude il presidente di Coldiretti.




