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Dati Open Polis

Due per mille: “Sud chiama Nord” primo partito scelto dai siciliani, superati Pd e Fratelli d’Italia

sabato 3 Febbraio 2024

Quante risorse del “2×1000” sono andate ai partiti politici nel 2023 in Italia? Secondo i dati di Open Polis, “Sud chiama Nord” è il partito più indicato in Sicilia, superando Partito Democratico e Fratelli d’Italia.

A livello nazionale il Pd si conferma la forza politica che raccoglie più fondi. Fratelli d’Italia continua a crescere, mentre l’andamento della Lega e Forza Italia risulta di segno opposto. Per il primo anno, il Movimento 5 Stelle partecipa alla raccolta del 2×1000, da cui ha ottenuto 1,8 milioni di euro.

 

I dati del 2X1000 in Sicilia

 

Secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze relativi alle dichiarazioni 2023 per i redditi dell’anno 2022, in Sicilia un impressionante aumento di partecipazione ha visto 86.102 contribuenti destinare il “2 per mille” del proprio Irpef al finanziamento di partiti politici.

Questo rappresenta un notevole incremento rispetto all’anno precedente, con oltre 35.000 scelte in più rispetto alle 50.879 del 2022 per i redditi del 2021.

La grande sorpresa è il debutto straordinario del partito “Sud chiama Nord” di Cateno De Luca nel panorama politico siciliano. Al suo primo anno di partecipazione, nelle preferenze ricevuti al “2 per mille” ha superato il Partito Democratico con 21.499 preferenze, seguito da Fratelli d’Italia con 15.285 scelte e Movimento 5 Stelle con 12.399 preferenze (anche lui al primo anno di partecipazione alla raccolta del due per mille).

Staccati come numero di contribuenti Italia Viva, Lega Salvini, Europa Verde-Verdi, Forza Italia, Articolo 1-Movimento Democratico e Progressista.

 

 

Rispetto all’anno precedente, sono in crescita Fratelli d’Italia e Partito Democratico, situazione sostanzialmente stabile per Lega Salvini Premier e Italia Viva, mentre trend negativo per Forza Italia, Articolo 1 e Europa Verde -Verdi.

 

FONTE DATI:  Mef 2X1000dichiarazioni 2023 Analisi risorse per regioni dichiarazioni 2022 Analisi risorse per regioni

 

Dati nazionali “2 per mille” nel 2023

 

Nel 2022 le risorse del 2×1000 ai partiti hanno raggiunto 24 milioni di euro. In crescita rispetto agli anni precedenti.

Analizzando lo storico del 2×1000 relativo alle maggiori forze politiche presenti in parlamento emergono alcuni elementi interessanti.

 

Nel 2023 la forza politica più scelta dai contribuenti è stata il Partito democratico (Pd) di Elly Schlein, ottenendo più di 530mila scelte da cui sono derivati 8,1 milioni di euro (33,74% del totale).

Da quando è in vigore questo tipo di finanziamento pubblico è sempre stato il partito a ottenere complessivamente più risorse, anche se con continue oscillazioni.

 

Al secondo posto Fratelli d’Italia (FdI) con 348mila contributi per un totale di 4,8 milioni di euro. Un risultato importante e, come vedremo, in crescita rispetto allo scorso anno, per quanto ancora distante dal Pd

Per quanto il distacco rimanga ancora considerevole, la distanza tra questa forza politica e Fratelli d’Italia in classifica si è ridotta notevolmente nell’ultimo anno. I fondi ottenuti dal partito di Giorgia Meloni sono aumentati del 53,5% tra 2022 e 2023 e addirittura del 567% rispetto al 2018.

 

Segue il Movimento 5 stelle (M5s) di Giuseppe Conte che quest’anno per la prima volta ha partecipato alla raccolta del 2×1000. Per ricevere questo tipo di finanziamenti infatti le formazioni politiche devono, tra le altre cose, essere iscritte al registro nazionale dei partiti politici. Inizialmente il M5s aveva mantenuto una posizione contraria anche a questa forma di finanziamento pubblico.

Cambiata la linea politica è stato poi necessario del tempo per adeguare tutti gli aspetti burocratici e solo da aprile 2022 il M5s risulta formalmente iscritto al registro nazionale dei partiti politici. In ogni caso, per essere il primo anno, il M5s ha raccolto un numero considerevole di contributi (174mila) e di risorse (1,8 milioni).

 

Salvini lega

Al quarto posto invece la Lega di Matteo Salvini con 130mila scelte e 1,5 milioni di euro ricavati. Bisogna sottolineare però che questo dato rappresenta la somma tra le scelte e gli importi che sono andati a due partiti formalmente diversi.

Da una parte la Lega Salvini premier, a cui sono andati 1,1 milioni, e dall’altra la Lega nord per l’Indipendenza della Padania che ha ricevuto 440mila euro.

 

Quanto agli altri partiti è interessante osservare come Forza Italia, che ad oggi rappresenta comunque uno degli assi portanti della maggioranza, si sia classificata appena a un modesto nono posto con 34mila scelte e 618mila euro.

Un dato inferiore a formazioni politiche con rappresentanze parlamentari decisamente più contenute come +Europa, Sinistra italiana, i Verdi o Azione.

 

 

Risorse per contribuente

 

Analizzando più nel dettaglio i dati sulle risorse complessive ottenute da ciascuna forza politica con il numero di contribuenti che l’hanno scelta, da questo punto di vista è “Azione” ad avere il rapporto più elevato, con 26,4 € in media per contribuente. Seguono Italia viva (19,7 €), il Sudtiroler Volkspartei (19,6 €)Forza Italia (17,8 €) e il Pd (15,28 €).

Più basso invece il dato di Fratelli d’Italia (13,8 €)Lega Salvini premier (12,1 €) e in particolare il Movimento 5 stelle con appena 10,6 € per contribuente in media.

 

Fonte Dati: Mef 2X1000Partiti Politici – Ripartizione risorse 

 

 

Andamento storico del due per mille” tra il 2015 e 2023

 

Sono numeri importanti quelli emersi nel 2023 per il “due per mille”, perché rappresenta un buon parametro di riferimento per misurare il rapporto tra ogni partito e la propria base di riferimento elettorale, in particolare con l’avvicinarsi delle elezioni europee.

camera-dei-deputatiNel 2023 i contributi volontari ai partiti politici hanno registrato una crescita importante secondo i dati diffusi ministero dell’Economia, emerge infatti che i contribuenti italiani che hanno scelto di sostenere i partiti politici sono passati da 1,43 milioni del 2022 a 1,74 milioni nel 2023 e hanno versato con le dichiarazioni dei redditi presentate l’anno scorso circa 24 milioni di euro ai partiti, +20% circa in più di quanto erogato nel 2022 (20,4 mln).

Tra il 2015 e il 2023 il numero di contribuenti che ha deciso di finanziare la politica è cresciuto del 58%, mentre l’ammontare complessivo è aumentato è quasi raddoppiato. Se la crescita dovesse proseguire di questo passo, il prossimo anno gli importi teorici derivanti dal 2×1000 potrebbero superare il tetto di 25,1 milioni previsto dalla legge.

Bisognerà quindi verificare se, nel corso del 2024, il parlamento deciderà o meno di alzare questo limite massimo.

Analizzando lo storico del 2×1000 relativo alle maggiori forze politiche presenti in parlamento emergono alcuni elementi interessanti. Da quando è in vigore questo tipo di finanziamento pubblico è sempre stato il Pd a ottenere più risorse, anche se con continue oscillazioni.

Per quanto il distacco rimanga ancora considerevole, la distanza tra questa forza politica e la seconda in classifica si è ridotta notevolmente nell’ultimo anno. In effetti i fondi ottenuti da Fratelli d’Italia sono aumentati del 53,5% tra 2022 e 2023 e addirittura del 567% rispetto al 2018.

Un andamento inverso è stato seguito invece dalla Lega Salvini premier. In quel caso però, anche nell’anno più favorevole (2019) non sono mai stati superati i 3,1 milioni di euro. Al trend negativo che caratterizza il 2×1000 di questa forza politica peraltro non è corrisposto un aumento delle risorse per la Lega nord, la formazione storica fondata da Umberto Bossi.

Sempre modesti invece gli importi ottenuti tramite il 2×1000 da Forza Italia, che non è mai riuscita a sfruttare a pieno questo strumento.

 

Il 2X1000

 

Da quando nel 2013 il governo Letta ha abolito i rimborsi elettorali, il 2×1000 è rimasta quasi l’unica forma di finanziamento pubblico ai partiti, almeno formalmente.

In effetti esistono altri tipi di altri finanziamenti pubblici alla politica. Negli anni successivi si è ridotto quello verso i partiti, mentre quello verso i gruppi parlamentari è rimasto stabile.

Si tratta in questo caso di risorse molto ingenti che tuttavia, almeno formalmente, dovrebbe essere destinato all’attività istituzionale dei gruppi e non a quella più generale dei partiti, come le spese per le attività politiche, la comunicazione elettorale, la formazione.

Al contrario, stando alla nuova disciplina (Dl 149/2013), queste attività dovrebbero essere svolte ricorrendo da una parte al finanziamento privato e dall’altra proprio al 2×1000. Un modo per raccogliere fondi che tuttavia non è automatico, dipendendo dalla scelta di ogni contribuente.

Infatti, per destinare a un partito il 2×1000, i cittadini devono esplicitamente dichiarare la propria scelta. Forse anche per questo nei primi anni dopo l’istituzione dello strumento non sono stati in molti a scegliere di contribuire al finanziamento della politica. Poi, nel corso del tempo, questa forma di finanziamento pubblico è gradualmente cresciuta negli anni sia in termini di numero di contribuenti che hanno destinato il proprio 2×1000 a un partito e sono aumentati di conseguenza anche l’ammontare complessivo delle risorse raccolte.

 

 

 

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