Salgono a 5.466 i pazienti Covid che hanno ricevuto anticorpi monoclonali in Italia. Mentre continuano a calare, di pari passo al calo dei contagi e l’aumento delle persone fragili vaccinate, le prescrizioni settimanali: nel periodo 14-20 maggio sono state 401, ma resta costante all’1% il loro rapporto rispetto alle nuove diagnosi Covid avvenute nello stesso arco di tempo, ovvero 39.133. Questi i numeri del settimo Report sull’utilizzo degli Anticorpi Monoclonali per Covid-19, realizzato dall’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa).
Gli anticorpi monoclonali sono farmaci specifici contro il Covid-19, autorizzati in via emergenziale e disponibili anche in Italia a partire dal 10 marzo scorso per persone particolarmente fragili con infezione recente da Sars-Cov-2 e senza sintomi gravi. Il monitoraggio vede una continua diminuzione delle prescrizioni settimanali da un mese a questa parte, come evidenziano i dati delle settimane precedenti: 562 prescrizioni nella settimana 30 aprile-13 maggio, 759 prescrizioni dal 29 aprile al 6 maggio, 869 dal 23 al 29 aprile e 945 nel periodo 21-23 aprile.
Rispetto alle nuove diagnosi, la regione con la prevalenza di utilizzo più alta è la Valle d’Aosta con 7 richieste di prescrizione rispetto a 132 nuovi casi, pari al 5,3%. A seguirla, la Liguria (21 prescrizioni su 642 diagnosi, il 3,3%,). In termini di numeri assoluti, però, dall’inizio del monitoraggio fino al 20 maggio, ad aver dispensato più monoclonali sono Veneto (748 dosi), Lazio (708), Toscana (668), Puglia (472). A chiudere la classifica: Sardegna (41), Pa di Trento (23), Molise (13) e Pa di Bolzano (3). Fino ad oggi le prescrizioni sono state effettuate da 189 strutture presenti in tutte le 21 regioni o province autonome e la maggior parte dei pazienti trattati (3.121 su 5.466), ha ricevuto la combinazione dei due anticorpi bamlanivimab e etesevimab.