Carissimi
Si spengono le luci, terminano le rituali manifestazioni, si puliscono i luoghi di ritrovo, si avvolgono gli striscioni e si conserva tutto per il prossimo anno, quando sarà passato di certo un anno in più e si opererà come accade nei paesi per le feste patronali riponendo i santi nelle loro cappelle.
Qualcuno nel frattempo si cimenterà con la creazione di nuove “opere d’arte” di quelle valide un giorno, cannibalizzerà qualche foto storica, rimetterà insieme stralci di discorsi fatti dagli eroi e li chiamerà pure per nome come se si parlasse del compagno di giochi.
Cosa accadrà durante l’anno? Nulla, la vita continuerà come prima peggio di prima, malgrado avremmo perpetrato la nostra professione di fede così come fanno i cattolici non praticanti che per paura dell’inferno, nelle feste comandate, tornano in chiesa.
Ma che ne è della pratica, così come per la fede, le cose che ci siamo detti in una giornata di festa tra i palloncini e i bambini che leggono brani e parlano di storie delle quali non sono stati testimoni, spesso come piccoli automi “cu u viecchiu dintra”, di contro che ne sarà della pratica per noi che siamo stati coevi, abbiamo conosciuto e siamo ancora vivi?
Non è un paese serio, quante volte vi ho ripetuto ciò, cosa ci aspettiamo da questa ritualità, se Nostro Signore è morto in croce da duemila anni per darci un esempio e noi abbiamo continuato a vivere come se ciò non fosse mai accaduto, cosa ci aspettiamo dall’esempio degli Eroi?
Cosa abbiamo fatto per cambiare questa terra? Se gli Eroi da vivi in certi salotti erano considerati antipatici tanto da aver suscitato l’uso dello champagne alla notizia dei loro assassini, cosa sarà cambiato non dico in quei salotti ma nella mentalità della gente comune?
Abbiamo preso le distanze dalla schiavitù del denaro che permette e perdona tutto? Sono finiti i traffici di sostanze illecite o il flusso di denaro sporco, ma soprattutto nel piccolo, nei nostri contesti è scomparsa la corruzione sol perché abbiamo imparato a far girare i moduli per l’autocertificazione per l’anticorruzione? È cambiato qualcosa perché ci siamo vestiti di bianco, abbiamo ipocritamente controllato mediante moduli come se fosse stato possibile beccare qualcuno che davanti a certi moduli avesse dichiarato sono una mazzettaro?
Non è un paese serio, eppure una mela marcia non dico che infetta un intero ambiente, ma mette in cattiva luce l’intero ambiante nei riguardi dell’immaginario collettivo, compreso le persone per bene che in esso vi esercitano. Non ci si può prostituire per poi venire a fare la morale e inoltre chiedendo l’assoluzione “per necessità”, non si può credere che la mafia è soltanto una rappresentazione coreografica di soggetti con coppola baffi e lupara, non si può credere che la mafia è una montagna di merda se con il colletto bianco la merda siamo noi e distraiamo da noi l’attenzione indicando gli altri, i precedenti, i diversi da noi come problema.
Gli Eroi muoiono perché decidono di fare gli Eroi pur di seguire un percorso di rettitudine per scelta, perché nella vita si può scegliere, ed esiste un modo per essere retto e onesto e anche coerente. Non si può essere retto per un giorno e per il resto del tempo pensare che tutto sommato non danneggiate alcuno se mischiate le regole, se garantite i soprusi, se tutelati i sederini famosi e gli unti del signore, no, nella vita si può scegliere e se voglio essere tra i giusti devo avere una moralità che non permetta digressioni e ciò per sempre e non ad intermittenza.
Il “per non dimenticare” un giorno all’anno non è una sorta di Porziuncola dove uno entra un dì e riceve l’indulgenza per tutti i tuoi peccati. Gli eroi muoiono perché la pensano in modo diverso da chi dice, ma che vuoi che sia una volta, gli eroi muoiono perché pur avendo acquisito un potere non lo mettono alla mercè di chiunque o ne approfittano per fare vendette, perché se così fosse a chi interesserebbe toglierli dal mondo nel momento in cui sarebbero facilmente corruttibili, sputtanabili e sconfessabili.
Gentilissimi Dottori, noi non eravamo amici perché io ero più piccolo di voi e non avevo avuto il privilegio della Vostra Amicizia e quindi non posso darvi del Tu come fanno in tanti, io Vi do del Lei per rispetto e condividendo il rispetto per le istituzioni e il rispetto delle regole, ricevo sommesso rispetto di tanti che come me hanno costruito la propria morale non sul vostro sacrificio, ma sulla stessa vostra formazione e per tale motivo come posso dimenticare giornalmente, durante gli altri 364 giorni? Un abbraccio Epruno.