Nuovi sviluppi ed inquietanti interrogativi nel giallo ancora irrisolto della morte di Mario Biondo, il cameraman palermitano trovato morto in circostanze misteriose il 30 maggio 2013 nell’appartamento della moglie Raquel Sanchez Silva in Spagna, a Calle de La Magdalena.
Dopo la pesante accusa lanciata di recente con riferimento a “personaggi potenti” che starebbero coprendo il delitto di Mario Biondo e dunque gli assassini, la madre, la signora Santina, è tornata in queste ore sulla vicenda con nuove affermazioni forti, destinate a tenere accesi i riflettori su questa storia ancora oggi avvolta da un profondo mistero.
“Si ostinano a ipotizzare che Mario si sia tolto la vita ma se fosse stato suicidio dovrebbero esserci risposte che ad oggi non esistono. Perché la “vedova” ha dichiarato – mentre nei fatti così non è – che la causa della morte di Mario è stata la conseguenza di un gioco auto-erotico? Perché il 31 maggio 2013 è stata cambiata la password dell’account Apple di Mario? Perché la notte fra l’ 1 e il 2 giugno 2013 sono stati cancellati migliaia di files dai suoi PC (996 gigabyte)? Perché il 12 luglio 2013 ( dopo un mese e mezzo dall’omicidio) dal PC di Mario, risultano ricerche su l’asfissia auto-erotica e su siti porno? Perché la fattura del funerale a Madrid è stata intestata sul conto bancario di Mario (mio figlio ha pagato il suo funerale) e la “vedova “voleva venderci gli oggetti di Mario per recuperare i soldi spesi a Madrid per il funerale?”. “Pretendiamo delle risposte su tutti questi nostri perché – evidenzia la madre di Mario Biondo -. Noi lottiamo per fare giustizia e per dimostrare che Mario è stato ucciso. Nei fatti, ad oggi nessuno ha mai dimostrato, in alcun modo, che si sia trattato di un suicidio. Non esiste nessun riscontro che possa ragionevolmente e obiettivamente portare in altra direzione che non sia quella di un omicidio. Noi non ci arrendiamo”.
Ed ancora: “Se fosse stato davvero un suicidio – afferma in un suo post social la madre di Mario Biondo – perché i testimoni hanno mentito, compresa la “vedova”? Perché la “vedova” si è opposta alla nostra richiesta di riapertura del caso in Spagna? Perché è stata fornito un orario del ritrovamento del corpo del nostro Mario che non è quello esatto? Perché la “vedova”, subito dopo il funerale, non ha più risposto alle nostre chiamate telefoniche? Perché il medico legale spagnolo che ha effettuato la prima autopsia ha dichiarato il falso e ad oggi risulta essere indagato in Spagna per questo motivo? Come mai , alcuni amici spagnoli che ci sostenevano sin dai primi mesi, sono stati minacciati al tal punto che sono stati costretti a chiudere il proprio account Facebook? Troppe bugie, intimidazioni e manipolazioni, portano ad un unico risultato: omicidio”.
“La verità sull’omicidio – ricordiamo, di recente aveva affermato sempre la signora Santina – è sotto gli occhi di tutti, tutti hanno capito che personaggi potenti si sono adoperati per coprire e proteggere gli assassini del nostro Mario”.