Arresti per falsi certificati per pensioni di invalidità e per l’accompagnamento a persone che non avevano diritto a Siracusa. Secondo l’inchiesta “Povero Ippocrate” contro i falsi di invalidità, sono 73 gli indagati, compresi 12 medici dell’Asp e 5 dell’Inps.
Basandosi su indagini dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria, la Procura di Siracusa ha disposto agli arresti domiciliari al neurologo dell’Asp Santo Cultrera e per la gestrice di un patronato, Rosaria Mangiaficoe , obbligo di dimora per il medico Paolo Valvo, mentre la misura cautelare del divieto temporaneo di svolgere la professione medica è stato disposto nei confronti dei medici Remo Ternullo, infettivologo ed ex sindaco di Melilli (SR), Salvatore Alfano, diabetologo, Gaspare Pistritto, medico legale, e dei medici dell’Inps Giuseppe Fazio e Rosario Terranova.
Il Gip ha anche disposto sequestri per equivalente nei confronti di tutti gli indagati e dei medici per complessivi seicento mila euro.
Da accertamenti dei carabinieri,basati su intercettazioni telefoniche e ambientali, sarebbe emerso che medici dell’Azienda provinciale sanitaria (Asp) e dell’Inps di Siracusa a vario titolo addetti all’accertamento delle invalidità, per la maggior parte in cambio di soldi avrebbero attestato falsamente di avere eseguito esami diagnostici in realtà mai eseguiti e la sussistenza di patologie pur in assenza se non addirittura in contrasto con esami oggettivi. Alcuni di loro avrebbero anche esercitato il giudizio medico nell’ambito di un organismo collegiale di cui in realtà risultavano assenti tutti gli altri componenti.
Tra gli episodi emersi dalle indagini dell’operazione vi sono pazienti sedati per apparire malati, finti parenti e false badanti che li accompagno a visita, oltre la presentazione di falsi esami diagnostici e strumentali, come referti di Tac e di Ecodopller.
Nell’ordinanza del Gip Carmen Scapellato sono state allegate le riprese video dei carabinieri sui passaggi di denaro, dai cento ai due mila euro o, addirittura, regali, come profumi o un viaggio a Praga, in favore dei medici corrotti. Il ‘sistema’, secondo l’accusa, che si serviva anche dell’appoggio di alcuni patronati, prevedeva che in alcuni casi che il falso invalido venisse istruito sul comportamento da tenere durante la visita di accertamento davanti la commissione dell’Inps. In particolare, al candidato alla pensione era spiegato come simulare determinati sintomi e gli erano consegnati dei referti falsificati. I finti parenti e le false badanti servivano a descrivere e confermare la presenza assidua dei sintomi simulati dal candidato. Una donna è stata rimandata a casa a cambiarsi d’abito “troppo appariscente, meglio indossare un vestito e fazzoletto neri“.
“Ci troviamo di fronte ad un sistema ‘compromesso’ che riguarda la tutela della salute. Impressiona come le condotte fossero abituali. Dipendenti pubblici e dei privati che si prestano a questo ‘circo’”. Così il procuratore di Siracusa Sabrina Gambino sull’operazione svolta.
Sono stati contestati a vario titolo i reati di falso in atto pubblico, corruzione, truffa allo Stato e abuso d’ufficio. Le indagini hanno fatto seguito alla denuncia di un privato che si era sentito chiedere due mila euro per la pensione d’invalidità.
“La Mangiafico – ha spiegato il sostituto Tommaso Pagano – gestiva nel suo garage un ufficio, un patronato di fatto, ma che in realtà non era riconosciuto, ed aveva creato una rete che coinvolgeva membri delle commissioni Inps e Asp che garantivano un giudizio favorevole a prescindere. E si occupa di costruire la pratica avendo a disposizione medici specialistici pronti a fornire certificati fasulli“.