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La storia di Giuseppe Antoci travalica i confini nazionali e finisce in copertina su due importanti quotidiani, uno sito in Olanda e l’altro in Belgio.
Lo Standaard.be di Bruxelles ha dedicato al presidente della “Fondazione Caponnetto” l’apertura e le 4 pagine centrali, mentre l’NRC Handelsblad di Amsterdam ha riservato all’ex presidente del Parco dei Nebrodi la copertina e le due pagine centrali del quotidiano.
Fra gli altri viene anche intervistato Umberto Santino, uno dei massimi studiosi a livello internazionale di questioni concernenti i poteri criminali, i mercati illegali, i rapporti tra economia, politica e criminalità.
“I mafiosi non hanno solo lavorato attraverso quel complesso sistema di sussidi europei ma hanno unito le forze con politici e professionisti, come ragionieri e notai, in breve la borghesia mafiosa” – afferma Santino nella sua casa di Palermo, che è stata trasformata in un impressionante centro di documentazione mafiosa.
“Giuseppe Antoci – scrivono i due quotidiani – ha combattuto invece come Presidente del Parco contro quel sistema che durava da anni. Le sue rigide regole sono state adottate per la prima volta in Sicilia e poi in tutta Italia nel 2017. D’ora in poi un certificato antimafia è sempre obbligatorio per coloro che vogliono ottenere una concessione di terra statale, a partire da un importo di 5.000 euro. Tale certificato antimafia viene ormai rilasciato solo dopo un rigoroso controllo da parte delle Forze dell’Ordine. Sembra non essere altro che una normale misura precauzionale per l’Italia che ha una presenza storica mafiosa così forte. Ma è stato necessario molto coraggio individuale per cambiare la legge e Antoci ha dovuto quasi pagare con la sua vita per quell’impegno“.
E l’NCR Handelsblad di Amsterdam racconta anche dell’importante operazione Antimafia del 15 gennaio che ha portato all’arresto di 94 persone in 151 aziende agricole sequestrate.
Nei mesi scorsi anche la Tv d’oltralpe France24 e quella tedesca NDR, attraverso due importanti servizi di Natalia Mendoza e Alessandra Molinari, recatesi in Sicilia, si sono soffermate, inoltre, sull’aspetto umano delle scelte compiute da Antoci e del suo impegno nelle scuole.
“Non sarò mai più la stessa persona dopo quella notte – ha detto Antoci alle due giornaliste estere -. Con l’esercito che presidia la sua casa e le sue figlie costrette a vivere le enormi difficoltà di una vita quotidiana complicata . “Ho fatto il mio dovere, ma in un paese normale non dovresti rischiare la tua vita per farlo“.