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Ci sono vite che, a dispetto del luogo e della cultura in cui si nasce, sono destinate a incontrarsi per “camminare” insieme, per il tempo che è concesso. È stato così per Azima Rosciano, al secolo Vincenzo Rosciano, medico e scrittore, che sul finire degli anni ’70, senza sapere nulla in materia di spiritualità, si ritrovò in India in una comune di Osho Rajneesh.
Abbiamo incontrato Azima Rosciano in occasione della recente pubblicazione del suo ultimo libro “Osho – La sua vita e il suo insegnamento“, un saggio, l’unico in Italia, che racconta la vita del più controverso maestro spirituale, proponendo il suo insegnamento fondato, anche, sul messaggio: “Solo l’uomo nuovo potrà salvare il mondo“.
Dal primo incontro con il Maestro che, come ci dice Rosciano nella video intervista, cambia radicalmente la sua vita, portandolo ad abbandonare l’Italia, la famiglia e tutto il contesto “occidentale“, seguono circa dodici anni, con numerose vicissitudini.
Nel 1986 Osho lo richiama in India chiedendogli di dirigere il centro medico, dove opererà per cinque anni nel corso dei quali diventa Direttore della Healing Art e professore onorario dell’Università Ayurveda di Poona, in qualità di direttore del Centro di Biorisonanza.
È in quel periodo che unisce il suo sapere scientifico con le componenti spirituale e meditativa, accostando ad esse lo studio sulle frequenze musicali come terapia e pratica di meditazione.
Nel 1992 dopo la morte di Osho, rientra in Italia dove inizia ad insegnare, dapprima Biorisonanza e, dopo alcuni anni, solamente Omeopatia nella versione dell’Omeopatia Unicista, presso la LUIMO di Napoli.
Seguono pubblicazioni di libri tra cui (2011) la biografia “La mia vita con Osho“, tradotto pure in inglese, dove racconta la vita vissuta nella Comune di Poona, nella città di Rajneeshpuram in Oregon, fino agli ultimi giorni di vita del Maestro.
Il libro è l’unica testimonianza diretta in Italia di tali eventi.
“L’insegnamento di Osho è più che mai contemporaneo – ci dice Azima Rosciano – lui aveva già anticipato quanto si sta verificando in questi anni. L’umanità è pronta ad un cambiamento ma io non posso dire se avverrà in positivo o negativo“.
“Noi pensiamo di essere liberi ma non è affatto così, tutta la società è sotto un’ipnosi pesante che ci dice che dobbiamo sacrificarci pesantemente ma non è questo quello che viene richiesto. L’uomo deve essere centrato sul cuore non sul potere“.