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Marranzano World Fest, la Sicilia incontra il mondo [Il programma]

mercoledì 27 Giugno 2018
Marranzano World Festival

La vostra Patti Holmes vi porta alla scoperta dello scacciapensieri, strumento musicale, che, col suo nome immaginifico, sembrerebbe allontanare le ombre che si addensano nella nostra mente. Noto in Sicilia come “marranzano“, è considerato uno dei più antichi al mondo, ben noto già ai Romani, visti i recenti ritrovamenti archeologici; in Oriente, dove un musicista che lo sta apparentemente suonando appare in un disegno cinese del IV secolo a.C.; suonato dai popoli Jakuti e dai Tuvani con il nome xomus, o khomus; nella musica filippina, con quello di kubing o kumbing; in quella sindhi, con quello di changu; in quella russa e nelle regioni siberiane, con quello di vargan e con una forma più allungata rispetto a quella italiana. Ma perché questo interesse verso lu “ngannalarrùni” o marranzano?

Marranzano World Festival 2018

Perché c’è un Festival, il Marranzano World Festival, appunto, che, nella magica cornice della meravigliosa Catania, città di cultura, apertura e grandi artisti, lo celebra, dal 29 giugno all’1 luglio, facendolo incontrare con i suoi “fratelli” sparsi per il mondo. Sin dalla prima edizione del 2005, questo Festival si è rapidamente affermato come punto di riferimento e momento di incontro per tutto l’ambiente variegato che unisce la ricerca etnomusicologica alla pratica musicale; la divulgazione alla salvaguardia del patrimonio musicale della tradizione orale. Nato con l’obbiettivo di far riemergere e valorizzare le tradizioni musicali siciliane attraverso un fertile confronto con le tradizioni culturali di tutto il Mondo è, ormai, visto come luogo eletto in cui si incontrano passato e futuro, tradizione e contemporaneità, la cultura glocale e quella globale, studio serio e divertimento allo stato puro.

Il Marranzano World Festival dà al suo pubblico la possibilità di ascoltare suoni differenti che emanano, però, da strumenti simili costruiti con materiali, che la natura dei luoghi di origine offre, e forme diverse, tipiche della cultura del popolo. Il progetto, ideato dal musicista ed etnomusicologo catanese Luca Recupero dell’Associazione MoMu Mondo di Musica, è prodotto dall’Associazione Musicale Etnea (AME), storica istituzione concertistica fondata a Catania nel 1973, in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania, nato con cadenza biennale si è trasformato in annuale. A Catania, dal 29 giugno all’1 luglio, il Marranzano World Fest sarà ospitato nel Monastero dei Benedettini e, oltre ai concerti con prestigiosi ospiti locali, nazionali e internazionali, prevederà un ricco calendario di conferenze, presentazioni e workshop per conoscere da vicino e sperimentare in prima persona ciò che prima si ascolta semplicemente.

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In questa edizione i protagonisti saranno i tamburi e le tradizioni ritmiche ad avvicinare culture che provengono da territori lontani tra loro, ma che si trovano a convivere nel territorio catanese. Catania, città sempre più multiculturale, con questa edizione vuole coinvolgere direttamente le comunità e le realtà che hanno arricchito, con la loro presenza, il tessuto del territorio, dandogli meravigliose sfumature, come la radicata comunità senegalese, la Scuola Popolare di percussioni Sambazita, e il Coro Popolare Omfalos diretto da Matilde Politi e Simona di Gregorio. I workshop intensivi di percussioni appartenenti a culture diverse sono tra gli eventi punta dell’edizione di quest’anno, che porterà a Catania alcuni esponenti del Sabar, importante repertorio di danza e percussioni della cultura Wolof del Senegal, e il maestro Neney Santos, uno dei più brillanti percussionisti brasiliani in Italia, rispecchiando la vitalità in città di queste due culture musicali. Il ricco programma di workshop e spettacoli coinvolgeranno non solo strumenti musicali, ma anche corpo e voce, come nel caso del kechak della tradizione balinese, portata dal grande maestro Tapa Sudana, la body percussion del gruppo Patuncha diretto dal musicista calabrese Peppe Costa e le sperimentazioni con corpo, respirazione e voce del duo francese Elders’Tone.

Questa nona edizione sarà preceduta il 28 giugno al cinema King di Catania dalla proiezione in anteprima di “The Strange Sound of Happiness”, film d’esordio del regista siciliano Diego Pascal Panarello, in cui l’autore, che è anche protagonista del film, narra il suo avvicinamento alla magia del marranzano. Domenica 1 luglio, giornata conclusiva del festival, una parata musicale multietnica coinvolgerà gli ospiti del MWF in un festoso percorso tra le vie del centro storico che condurrà cittadini e musicisti al Monastero dei Benedettini per un serata all’insegna della musica brasiliana e del samba, ad ingresso gratuito. L’evento è inserito nel calendario di eventi “Porte aperte Unict 2018 – Dialoghi migranti” che fino al 1° agosto ospita concerti, proiezioni, spettacoli teatrali e incontri negli edifici storici dell’Università di Catania. Il marranzano, insomma, come ponte tra la Sicilia e il mondo, tra le radici antiche e i rami di un albero protesi verso il futuro. Presenti, anche, le compagnie di “tamburinari” da Casteltermini (AG), Troina (EN), Misilmeri (PA) e Monforte San Giorgio (Me).

Tra gli ospiti

  • I Nobili Tamburi (Casteltermini)
    L’Associazione “I Nobili Tamburi” nasce nel febbraio 2016 ed è costituita dagli eredi diretti della nota famiglia Nobile di Casteltermini, specialisti esecutori e costruttori di tamburi artigianali da diverse generazioni, rappresentata nella sua eccellenza da Angelo Nobile, scomparso nel 2013, vincitore nel 1986 del premio “La Zampogna d’oro” – rassegna nazionale degli strumenti popolari – e riconosciuto come una tra tra le figure più rappresentative per la musica tradizionale siciliana.
    Associazione Tatatatà (Casteltermini).
  • Il Tataratà, nome onomatopeico derivante dal suono ritmato del tamburo, è di certo fra i più antichi folclori al mondo ed ha origini imprecise.Queste sillabe scandiscono il tempo dei tamburi e delle spettacolari danze eseguite da duellanti armati di vere spade.
  • U Tanneber – Festa Sabar (Senegal)
    Con la parola Sabar si indica un importante repertorio di danza e percussioni della cultura Wolof del Senegal. La stessa parola può indicare sia l’evento musicale, che la famiglia di tamburi utilizzati, che gli specifici repertori musicali e coreutici di questa tradizione. Nel contesto dell’ensemble di percussioni Sabar ogni tamburo ha un suo nome specifico (thiol, tungune, mbeung mbeung, nder) cui spesso si aggiunge il “tama”, cosiddetto “tamburo parlante” in virtù della capacità di produrre suoni glissati ed estremamente espressivi. Nella tradizione Sabar, le frasi musicali rappresentano la traduzione sui tamburi di frasi verbali di argomento epico e rituale, che in buona parte precedono l’islamizzazione del Senegal durante il XIX secolo. Il Sabar è dunque parte integrante della cultura Wolof e le performance si svolgono in numerosi contesti, dalle semplici feste ai più importanti rituali del ciclo vitale.
  • Mbar Ndiaye (Senegal)
    Inizia a suonare a circa 16 anni presso la scuola religiosa che frequentava, durante le cerimonie nella città di Djourbel, Senegal. Tornato a Dakar incomincia a lavorare con il gruppo : “Ouza”, con il quale inciderà vari CD e approfondirà lo studio delle percussioni e i ritmi come: mbalax, salsa, reggae, percussioni tradizionali africane.
  • Ady Thioune (Senegal)
    Proviene da una nota famiglia di Ngwel del Senegal, sua madre Umi Sene è stata per molti anni una delle prime ballerine del “Teatre National D. Sorano” e Buly Sonko, marito di Umi ne è stato il direttore artistico per circa venti anni. Ady Thioune è, quindi, uno dei pochi profondi e veri conoscitori della tradizione musicale senegalese e di questo strumento, di cui continua con passione e dedizione a diffondere gli insegnamenti e la tecnica. Il Tama è inoltre uno strumento che ben si adatta alla musica più diversa. Con il suo suono modulabile e dinamico si integra perfettamente con sonorità più contemporanee.
  • Abdou Khadre Diop (Senegal)
    Originario di Dakar, cresce nel cuore del quartiere Guediawaye. All’età di 6 anni si avvicina alla danza e da qui inizia il suo percorso di formazione che lo porta a confermarsi ballerino professionista a 17 anni. Frequenta i balletti principali del Senegal quali Centro culturale Blaise Senghor, Ballet Waato Sita (con Pap Moussa Sonko), Balletto nazionale (con Bouly Sonko) e riceve un diploma di danza dal Balletto di Tunisi. Tiene stage di danza sabar in tutta Italia e in Europa (Belgio, Olanda, Germania, Francia, Malta, Polonia e Svizzera).
  • Sourakhata Dioubate (Guinea)
    Ambasciatore e maestro della musica e della danza della Guinea, Sourakhata Dioubate proviene da una famiglia Griot e ha appreso la sua arte da sua madre all’età di 6 anni. A 16 anni ha deciso di diventare un musicista professionista e da allora ha lavorato con molti artisti e progetti provenienti da tutto il mondo: “BOUGARABOU Ballet”, “Ballets DJOLIBA”, “Les Ballets AFRICAINS”, “Rototom SunSplash”, Mamady Keita e direttore artistico di MAMA AFRICA MEETING in Italia.
  • Neney Santos (Salvador de Bahia, Brasile)
    In occasione del MWF 2018, l’Orchestra SAMBAZITA sarà affiancata da NENEY SANTOS, uno dei più brillanti musicisti brasiliani attivi in Italia, con all’attivo importanti collaborazioni con artisti del calibro di Caetano Veloso, Carlinhos Brown , Olodum, Rosalia De Sauza. In Italia, grazie ai suoi straordinari arrangiamenti percussivi, alle performance live e alla sorprendente energia ritmica, ha partecipato ai tour di Negrita, Jovanotti, Alex Britti e Mario Venuti. Neney si ispira principalmente all’Afro Axé – genere musicale tipico di Salvador de Bahia; la sua musica è un potente mix di funk, pop, afro-samba, bossa-nova e jazz, influenze che confluiscono nel suo suo primo EP da solista Meu Canto, nel quale per la prima volta mostra le sue doti vocali, oltre che il già noto senso della sua ritmica, ed elevate abilità di compositore, oggi rare nel panorama italiano e in quello brasiliano dove è più comune il legame ai grandi classici e al criterio interpretativo.
  • Café do Brasil (Sicilia)
    Composto da Manola Micalizzi (Voce e Percussioni), Alessandro Sirna (Chitarra e Cori), Franco Barresi (Batteria) e Tommaso Noce (Tastiera e Basso), Café do Brasil è un viaggio attraverso “un Mondo” che è il Brasile: musiche e suoni che raccontano la storia, la vita e le culture di questo immenso e sorprendente Paese. La formazione catanese accompagnerà Neney Santos nel concerto di chiusura, che vedrà la partecipazione dell’Orchestra della Scuola Popolare Sambazita.
  • Orchestra Popolare Sambazita
    Orchestra itinerante di percussioni di samba e musiche afro-brasiliane, diretta dalla “Mestre De Bateria” Manola Micalizzi. In cinque anni di vita si è trasformata da Piccola Scuola Popolare di Samba, nata quasi per gioco nel 2013 tra le strade del centro storico catanese in seno alle attività dell’Associazione Culturale Gammazita, in un vero e proprio collettivo musicale che conta oggi fino a 30 elementi di diversa estrazione.
  • Tapa Sudana (Bali, Indonesia)
    Nell’arte e nella cultura balinese, musica, danza e teatro sono indissolubilmente legate in un intreccio organico che include la dimensione estetica e la sfera spirituale e devozionale. Il maestro I Gede Tapa Sudana è nato a Bali nel 1945 e vive a Parigi. Cresciuto nella cultura del teatro delle Maschere Balinesi, è attore, danzatore, musicista ed è stato uno degli attori prediletti di Peter Brook con cui ha collaborato nella Conferenza degli uccelli, La tragedia di Carmen ed il famoso Mahabharata. E’ fine conoscitore dei principi delle arti marziali, trasmette i suoi insegnamenti da più di vent’anni in seminari e stage in tutto il mondo, sviluppando il proprio metodo Tribuana, per tenere in connessione organica i “tre mondi” dell’essere umano.
  • La Ruta del Trompe (Cile)
    La Ruta del Trompe è una serie televisiva trasmessa in Cile, che racconta un viaggio musicale alla ricerca di suonatori e di creatori di marranzani in diverse culture e luoghi quali Taiwan, Nepal, Corea, Russia, Giappone, ecc. L’architetto e globe-trotter cileno Nicolas Matzner, racconta dal vivo il suo viaggio trasformandosi in rapper e marranzanista come Nico Trompe.
  • TriBeCaStan (New York, USA)
    Gruppo radicalmente multiculturale e polistilistico, TriBeCaStan ha base a New York e si classifica come una delle più eclettiche band di musica contemporanea, che utilizza strumenti musicali provenienti da tutto il mondo, mescolando insieme jazz e folk, traendo dalle tradizioni musicali balcaniche, medio orientali, indiane, africane e latinoamericane, dando vita ad una variegata palette di colori e melodie sonore.
  • Elders’tone (Francia)
    Duo francese di esploratori della respirazione ritmica attraverso didgeridoo, scacciapensieri e percussione vocale. Praticano la riappropriazione del corpo come strumento musicale.
  • Peppe Di Mauro e Giorgio Rizzo (Sicilia)
    Due virtuosi percussionisti siciliani presentano al pubblico del MWF dei nuovi brevetti nel mondo delle percussioni: il sistema Air Pedal Tuning, per accordare in tempo reale strumenti a percussione, e la Wambooka, che può modulare il suono grazie ad un ingegnoso sistema idraulico.
  • Patuncha Body percussion ensemble (Calabria/Sicilia)
    Patuncha è la body percussion band fondata da Yosonu / Peppe Costa con gli allievi delle sue classi studio di Reggio Calabria e Catania (Gammazita). Il gruppo al completo conta 23 elementi che si alternano nello spettacolo e suona solo sul corpo eseguendo composizioni scritte da Yosonu e che uniscono diversi metri ritmici in atmosfere a volte mediterranee, altre dal mood rock, fino allo swing. L’approccio alla musica è in linea con il pensiero Orff Schulwerk e unisce il looping alle poliritmie e agli incastri tipici delle marching band in uno spettacolo energico e coinvolgente.
  • Coro Popolare “Omfalos”
    Diretto da Matilde Politi, nata a Palermo, laureata in Antropologia culturale alla Sapienza di Roma, lavora tra musica e teatro, e Simona Di Gregorio, cantante e polistrumentista, compositrice delle musiche per il film “Acqua fuori dal ring” di Joel Stangle, canta ed elabora gli arrangiamenti in Dedicato a Rosa Balistreri, inciso dal gruppo I Beddi (Sicilia). Il Coro Omfalos nasce all’interno del progetto “Voci della Tradizione”, dedicato alla valorizzazione e al recupero dei repertori della musica tradizionale in Sicilia. Nella tradizione orale siciliana, ricchissima di stili soprattutto per quanto riguarda il repertorio vocale, il canto corale rappresenta un ambito poco valorizzato, e caduto in quasi totale disuso. La sua varietà e ricchezza richiama un mondo culturale ormai scomparso, che ricorda valori difficili da trovare nella contemporaneità: la gioia del fare comunità, del condividere le emozioni, le fatiche, i dolori, l’intrecciarsi delle vibrazioni intorno a delle forme condivise che lasciano sempre spazio alla creazione individuale. Una formula di interazione positiva, di fare collettivo efficace. Il Coro Omfalos è composto prevalentemente da non professionisti e presenterà per il MWF un lavoro di ricerca portato avanti dalle direttrici Matilde Politi e Simona Di Gregorio, con l’obbiettivo di recuperare, insieme ai repertori e alle tecniche del canto polivocale in Sicilia, anche i contenuti e il valore sociale della musica come “tecnologia collettiva” per creare aggregazione e condivisione.

Programma

Giovedì 28 giugno – Preview

Cinema King – Catania – ore 19:15 e 21:15
• 19:15 The Strange Sound of Happiness
• 21:15 Doppia proiezione in anteprima del film di Diego Pascal Panarello, con interventi musicali dal vivo dell’autore e di altri ospiti del festival.

Venerdì 29 giugno

Alle 17:30 OPENING Piazza Università
• Conferenza d’apertura Tradizioni ritmiche a confronto
Incontro di presentazione degli artisti ospiti e degli argomenti di questa edizione
• Primo Battito Aperitivo e rullata inaugurale

Alle 21 MARRANZANITE Monastero dei Benedettini – Chiostro di Ponente
• Raduno dei Marranzanisti siciliani
• Tapa Sudana (Bali, Indonesia)
• La Ruta del Trompe (Cile)
• Elders’Tone (Francia)
• TriBeCaStan (New York, USA)
• Con la partecipazione del Coro Popolare OMFALOS
diretto da MATILDE POLITI e SIMONA DI GREGORIO (Sicilia)

Sabato 30 giugno – TAMBURI IN FESTA

Alle 21 Monastero dei Benedettini – Cortile Esterno
• Peppe di Mauro e Giorgio Rizzo (Sicilia)
• NOBILI TAMBURI E TATARATÀ di Casteltermini (Sicilia)
• U TANNEBER – Festa Sabar (Senegal) con Mbar Ndiaye, Ady Thioune, Abdou Diop Umi Mbaye, Mor Mbaye, Kharim Seck, e con la partecipazione di Sourakhata Dioubate (Guinea)

Domenica 1 Luglio – SICILIA INCONTRA IL MONDO (Ingresso gratuito)

Alle 18 Parata Musicale Multietnica per le vie del centro storico
con Sambazita feat. Neney Santos (Bahia, Brasile), Tamburi Sabar (Senegal), raduno dei tammurinari da Troina (EN), Misilmeri (PA), Monforte S. Giorgio (ME).

Alle 20 PERFORMANCE Monastero dei Benedettini – Chiostro di ponente
• TAPA SUDANA (Bali, Indonesia)

21:15 CONCERTO e FESTA FINALE Monastero dei Benedettini – Cortile Esterno
• PATUNCHA – (Calabria/Sicilia)
• Cafè do Brazil feat. NENEY SANTOS (Bahia, Brasile)

Lasciatevi travolgere e coinvolgere dal Marranzano World Festival e dalla musica che, ringraziando il cielo, ha il potere di unire e avvicinare ciò che, solo apparentemente, è lontano. Lodi lodi lodi a questa meravigliosa festa che è un giro di note attorno al mondo.

(IMMAGINI DI REPERTORIO)

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