Il cantante nei locali palermitani, l’uomo di Belmonte Mezzagno, il pasticcere, il timido giovane, l’insospettabile manager della pubblica amministrazione, l’anziano in cerca di giovanissime meritrici. Ce n’è per tutti i gusti nelle centinaia di carte sul giro di escort scoperto Palermo, che ha coinvolto numerose ragazze locali e una rumena. Tre gli arrestati. I provvedimenti del blitz ‘express service’ hanno svelato un giro che sarebbe stato gestito da Maria Arena, Rita Barrile e Felice Gambino di 38, 34 e 47 anni.
380 conversazioni dal venticinque maggio al 2 luglio. Il trenta per cento di queste, stando agli inquirenti servivano solo per ottenere informazioni. La signora Arena avrebbe intascato ‘puliti’ 5320 euro per il suo lavoro di “intermediazione” con i clienti, pubblicando annunci su siti internet, pubblicizzando le ragazze a loro disposizione e prendendo per loro gli appuntamenti. Le prestazioni avevano un costo variabile da 30 a 100 euro in relazione al tipo di ‘servizio’ richiesto: una percentuale andava agli arrestati di ieri.
“Ciao, siamo due donne esperte massaggiatrici, riusciremo a regalarti momenti di relax su corpo e mente dallo stress giornaliero; con le nostre mani fatate riusciremo a farti provare il puro piacere del benessere, ti aspettiamo”. Questo uno dei tanti annunci pubblicati su siti specializzati, dove venivano chiaramente inserite le utenze di cellulare. Come una vera e propria web marketer la Arena “pubblicizzava altresì personalmente le qualità sifiche e professionali delle giovani donne in modo da consentire una scelta adeguata alle loro esigenze”.
“Ha una quarta di seno abbondante… Monica ha 29 anni, capelli lunghi… le ragazze ricevono dai 40 ai 70 euro in base alle tue esigenze. Finitura manuale, orale o lato b”.
Queste sono alcune delle risposte alle domande in merito alle 150 chiamate tenute sotto traccia dalle forze dell’ordine.
Durante le conversazioni tra chi gestiva il giro di affari e le prostitute si nota come qualcuna di essa aveva problemi familiari e bisogni economici. C’era fra le ragazze chi non poteva pagare la bolletta di casa e chi doveva dare i soldi alla figlia a seguito della separazione col marito. “Sono nella merda ora voglio vedere se magari me li presta il marito di mia figlia…vediamo hai capito? Almeno metto la luce perchè io sono fuori in mezzo alla strada…ho solo 90 euro e devo risolvere la questione della luce…”.
Ingeneroso dare le colpe sociali a un solo soggetto, il problema non è nato oggi però è passato troppo tempo dall’ultima volta che è stato affrontato a Palermo. A gennaio del 2018, il prefetto di Palermo, Antonella De Miro, aveva “strigliato” il sindaco Leoluca Orlando che aveva emanato un’ordinanza anti-prostituzion. Il provvedimento è scaduto ad agosto scorso 2018, da allora il nulla. Un fenomeno che andrebbe contrastato per proteggere i cittadini stranieri che vivono a Palermo e i residenti dei quartieri a luci rosse. Alcuni di loro, anni fa, sono scesi in strada armati di bastoni per cacciare le prostitute.
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