GUARDA IL VIDEO IN ALTO
Nuova puntata di Random la cultura è online, sul Covid19, i contagi ed il no contact mediatico, un problema che assilla gran parte della popolazione, vittima di un grande flusso mediatico che crea confusione nelle informazioni di massa sugli sviluppi scientifici della medicina e dei vaccini.
Collegati con Ludovico Gippetto, ideatore e conduttore del format tv web:
Antonio Cascio, professore ordinario, UOC di malattie Infettive – AOU Policlinico “P. Giaccone”
“I casi aumentano e c’è pressione negli ospedali che genera tanta paura, ma bisogna analizzare bene ogni tipologia di patologia. La maggior parte dei casi di contagio la troviamo in persone giovani, che possono essere anche vaccinate, in questo ultimo caso sono ragazzi che non hanno alcun sintomo se non quelli tipici del raffreddore e dell’influenza.
Poi ci sono casi più gravi che finiscono in terapia intensiva e queste di solito sono persone anziane, non vaccinate, persone che magari hanno delle comorbidità, ma fondamentalmente si tratta comunque di persone non vaccinate oppure vaccinate con due dosi però la seconda dose fatta dopo più di 4-5 mesi.
… Con questo virus ci infetteremo tutti ed è meglio farsi trovare preparati, con una barriera che può essere garantita dalla vaccinazione. Quando incontreremo il virus, da vaccinati e sani, non sarà qualcosa di così negativo perché il sistema immunitario si confronta con un virus più “buono” l’Omicron, e lo preparerà a rafforzare la risposta immunitaria per un eventuale altra variante futura. Il virus quando incontra un non vaccinato, trova le condizioni migliori per rafforzarsi, per modificarsi e mantenere il suo alto rischio”.
Gianfranco Marrone, professore ordinario di Semiotica dell’Università degli studi di Palermo.
“Questa pandemia non ha inventato nulla di nuovo dal punto di vista socio-culturale e della comunicazione, ha accelerato dei processi in corso di vario genere, ne ha cambiato qualcuno, ma sostanzialmente molte di queste cose erano prevedibili, ma non con questa intensità. I principali attori di questo momento mediatico sono sostanzialmente i politici, dall’altro gli esperti e i giornalisti.
Generalizzando, i politici rincorrono i voti dando adito alla peggiore pancia del paese e hanno fomentato deliri, violenza e proteste; gli scienziati sono stati molto vari e alcuni hanno gradito le telecamere facendo del protagonismo una cosa strana; i giornalisti hanno creato del panico proprio durante la campagna vaccinale.
Da chiarire che per certi versi l’obbligo del vaccino non limitava la libertà di nessuno, ma garantiva quella di tutti i politici e giornalisti che sono andati dietro a quest’idea assolutamente sbagliata di libertà individuale.
Nelle università c’è grande confusione e siamo in un limbo perché siamo in uno stato di emergenza che vorremmo superare e stiamo sperimentando delle forme di comunicazione per le lezioni, come la modalità mista che è impossibile proprio perché si deve comunicare in contemporanea con due differenti mezzi di comunicazione e con due pubblici diversi e ciò è impossibile perché sono due interazioni differenti“.