Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo interessante articolo del professor Piero Longo, poeta, critico teatrale, critico e storico dell’arte, nonché presidente de “Gli Amici del Teatro Biondo” e presidente onorario di “Italia Nostra Palermo”.
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Bisogna avere il coraggio di ammettere che in tutto il Sud povertà e lavoro nero esistono perché il problema meridionale non è stato mai risolto a livello politico sul piano economico- sociale. Si aggiunga a tutto questo la mafia e le sue varie ramificazioni.
Domenica nella trasmissione di Lucia Annunziata il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha coraggiosamente posto questo tema e certo non ha avuto il tempo di chiarire bene che cosa sia successo a proposito degli assalti ai supermercati ma ha ammesso con chiarezza che povertà e disoccupazione sono una realtà.
Il pericolo delle rivolte esiste e la mafia e certi partiti reazionari possono approfittare per innestare il disordine in questo momento particolarmente drammatico per gli strati sociali più deboli. Lo Stato ha il dovere di intervenire e soprattutto prevenire.Non si tratta di aiutare i nullafacenti o i lavoratori in nero ma di dar da mangiare agli affamati. Il nostro sindaco e la Caritas di Palermo fanno quel che possono come pure il Governo centrale. Ho ammirato il professor Zingales che, sul tema della giustizia sociale e delle disuguaglianze ha detto con autorevole consapevolezza critica che sul piano politico-sociale l’ Europa tratta l’Italia come i vari governi italiani hanno trattato da sempre il Sud. Ho affrontato spesso questo delicato problema nella mia pagina Facebook e ho capito che era un argomento spiacevole e controcorrente. Forse in occasione di questa pandemia si sarà più disposti alla riflessione.
Bisogna cambiare tutte le prospettive e riguardare la nostra società ripulendo le lenti del consumismo capitalistico e riconsiderando in senso sociale il concetto di globalizzazione. Non bisogna stimolare la rivoluzione e le guerre economiche ma rifondare il concetto di società e di stato sociale.