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Taormina verso il dopo Covid, Gais Hotels: “Pronti a riaprire ma servono certezze” | FOTO

martedì 28 Aprile 2020
Taormina deserta
Taormina deserta

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Strade deserte, la città senza turisti e le stanze della prime industria dell’ospitalità chiuse in attesa del dopo-lockdown. Così, in un silenzio surreale senza precedenti, Taormina attende la ripartenza per provare ad affrontare la “Fase 2” dell’emergenza, quando la crisi sanitaria lascerà la scena alla sfida per il destino di tante piccole e grandi imprese del turismo.

Si fa una gran fatica a riconoscere in un clima triste e spettrale, la Taormina gioiosa, piena di vita e affollata che nel tempo si è consacrata nel mondo un’icona del top travel, con i suoi luoghi magici, le sue peculiarità e le tradizioni, e con i suoi alberghi di lusso e le maestranze di alto livello. Nell’hotellerie locale che in molti casi è finita in mano alle multinazionali straniere, ci sono storie che rappresentano, di diritto, un pezzo della storia stessa di questo territorio, ed un simbolo di taorminesità che invece resiste e già si prepara ad affrontare il momento di grande difficoltà è il Gruppo Gais Hotels di Taormina fa capo alla famiglia De Luca-Bambara, albergatori da tre generazioni.

la famiglia De Luca
la famiglia De Luca

Sebastiano De Luca e la moglie Isabella Bambara, con i figli Sergio e Stefania, nel solco di una longeva tradizione familiare, portano avanti con successo un’azienda che da oltre un secolo ormai, nel cuore di Taormina, coccola i suoi ospiti, offrendo loro momenti e memorie di una vacanza da sogno. Anche in casa Gais in questi giorni c’è preoccupazione, ed è inevitabile che sia così, si attende l’evoluzione della crisi ma lo tsunami Coronavirus non ha scalfito il desiderio di farsi trovare pronti all’appuntamento con la riapertura, mettendo in campo l’esperienza di professionalità che hanno già affrontato altri momenti difficili e li hanno superati.

Il gruppo Gais gestisce lo storico Hotel Villa Diodoro e l’Hotel Isabella nel centro storico di Taormina e poi l’Hotel Caparena a Spisone (che in estate è anche la discoteca all’aperto di Taormina mare).

“In questo momento stiamo cercando di capire quello che sarà lo scenario – spiega Isabella Bambara -, proprio nelle scorse ore abbiamo fatto il punto della situazione con mio marito Sebastiano, con i nostri figli e i direttori. In questo momento tutti preannunciano finanziamenti e contributi a volontà, ma le aziende necessitano di certezze e regole chiare. Per lo Stato e per la Regione forse non è così, ma per noi non si può prescindere da questi presupposti. Noi siamo sempre stati ottimisti, io per prima. È nel nostro DNA essere persone positive, e saremmo pronti a riaprire anche domattina e ci siamo già preparati a poterlo fare. Ma occorre ponderare qualsiasi valutazione a fronte dell’incertezza che permane e oltre il sentimento, oltre il cuore, non può non esserci la lucidità di dover fare valutazioni aziendali che tengano conto di ogni aspetto. La verità è che ad oggi brancoliamo nel buio”.

“Speravamo che il presidente Conte ci illuminasse nel suo discorso di ieri sera ma non ci ha rassicurati. Per questo dico che ci siamo confrontati con i vertici dell’azienda e purtroppo ancora non possiamo decidere nulla. Tra le parole del premier non abbiamo letto nulla che possa metterci nelle condizioni di dare il via alla ripartenza. Siamo consapevoli che, in qualsiasi caso, si dovrà riprendere l’attività con dei rischi e con una fase di sofferenza, ma è necessario che vi siano almeno delle condizioni essenziali per iniziare questa sfida. Noi, come detto, siamo pronti a tutto, le nostre strutture sono rimaste chiuse ma in queste settimane le abbiamo tenute pulite e sono nelle condizioni di tornare ad essere accoglienti come lo sono sempre state. Stiamo facendo di più: ci stiamo attrezzando affinché nel momento in cui riapriremo, le persone possano stare tranquille. Con i direttori abbiamo già discusso le modalità necessarie, in attesa delle ulteriori disposizioni del governo, affinché la clientela possa soggiornare nei nostri alberghi in piena sicurezza”.

“Ricordiamoci che la Sicilia ha avuto pochi contagi, Taormina nemmeno un caso di positività. Sappiamo già che i trasporti internazionali sono bloccati e il turismo straniero ad oggi è bloccato, quindi ci saranno grandi difficoltà per i prossimi mesi ma a Taormina potremmo avere gli alberghi pieni di siciliani. Il turismo di prossimità, come qualcuno lo definisce, è un’opzione da prendere in considerazione. In Sicilia ci sono tante cose meravigliose da vedere. Noi abbiamo girato la Sicilia e abbiamo visto tanti luoghi, eppure ve ne sono ancora diversi altri da scoprire e così può essere per tante famiglie. A Taormina si può fare una vacanza senza paura, senza l’incubo del contagio, con la dovuta serenità”.

E dopo questa anomala estate arriverà l’inverno, la stagione invernale che, mai come stavolta, tornerà ad essere fondamentale per l’economia del territorio. Dal Grand Tour al dopo-Covid, un ritorno obbligato al passato, quando l’atmosfera della belle époque fece di Taormina una seducente dimora privilegiata di facoltosi viaggiatori ed eleganti uomini di cultura.

E fare turismo d’inverno, per il Gruppo Gais non è certo una novità: “Noi ci abbiamo sempre creduto e siamo stati tra i pochi a rimanere aperti quando buona parte della città chiudeva. Per la nostra famiglia e per la nostra azienda è sempre stato una sorta di “codice d’onore” verso il turista. Taormina è talmente bella che non può far trovare le sue porte chiuse. Quel codice d’onore, perciò, noi lo abbiamo voluto seguire contro tutto e contro tutti. Da sempre siamo convinti che Taormina abbia tante potenzialità per fare turismo 12 mesi l’anno e la crisi sarà un motivo in più per far tornare qui i turisti ed accoglierli in modo ancor più caloroso anche d’inverno ed offrendo loro le necessarie attrattive, con opportunità di intrattenimento ed eventi culturali di alto livello”.

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