“Ada Sicilia è per la riapertura, ma ciò deve avvenire in sicurezza”. Lo afferma Venero Serio, presidente dell’Associazione direttori d’Albergo Sicilia che così analizza la situazione su quello che potrebbe essere lo scenario nei prossimi mesi per le strutture ricettive in Sicilia in vista della “fase 2” dell’emergenza Coronavirus.
“La diffusione del Covid -19 ha avuto un impatto drastico sul nostro settore, indotto incluso, con un calo di prenotazioni pari al 100% che con i vari decreti ministeriali, limitanti il movimento degli individui, hanno portato alla chiusura della quasi totalità degli alberghi sul territorio nazionale. Nonostante il futuro sia incerto si potrebbero aprire degli spiragli che permetterebbero di rimettere in moto il sistema turistico nazionale e soprattutto regionale – spiega -. Naturalmente, la ripartenza deve mettere in grado gli albergatori di poter affrontare la sfida con degli strumenti finanziari incoraggianti e di supporto alla loro attività imprenditoriale, ma a tutt’oggi assistiamo alla mancanza di misure incisive e di sostegno economico non solo agli imprenditori ma anche ai lavoratori, specialmente stagionali che finita la Naspi erano pronti ad essere riassunti ma si sono trovati di fronte al blocco delle attività causato dall’emergenza”.
“L’albergo è un’azienda complessa ha un ciclo produttivo atipico che si differenzia notevolmente da altre aziende – prosegue –. Si parla della ripartenza dell’industria in diversi settori ma in questi, mantenendo la giusta distanza sociale il ciclo produttivo riparte normalmente in hotel no, le tempistiche sono completamente diverse e anche legate ai flussi turistici nazionali ed internazionali che purtroppo allo stato attuale tarderanno ad arrivare”.
“Per una corretta gestione operativa del sistema alberghiero, dovremmo garantire i servizi in termini di sicurezza, per questo abbiamo necessità di linee guida inequivocabili anche se ci sono degli orientamenti dell’Oms del 31 marzo 2020 che dovrebbero essere ripresi/rimodulati e ratificati dalle autorità nazionali e regionali”.
“La ripartenza comporterà dei costi aggiuntivi per la sanificazione delle aree della ristorazione e delle camere con un adattamento ad una tipologia diversa dall’usuale distanziamento sociale tra gli stessi lavoratori ed i clienti. costi aggiuntivi relativi alla gestione caratteristica, poiché per garantire il distanziamento sociale per ragion di forza si dovrà diminuire il numero degli ospiti, soprattutto nelle aree ristorative. Naturalmente tutte queste condizioni sono valide avendo un numero di prenotazioni tali da permettere agli imprenditori e ai manager di fare le giuste valutazioni”.
“Come associazione direttori d’albergo – conclude Serio -, abbiamo creato un video che si trova sui nostri canali social #adaitaliacicrede per dimostrare la volontà e la nostra capacità professionale nella ripartenza. A.D.A. italia, tramite il proprio centro studi manageriali, ha utilizzato il momento per aggiornare i propri associati anche sulle tematiche di crisi per essere pronti sulla ripartenza. In Sicilia, l’industria turistico-alberghiera, dovrebbe mettersi in moto il prima possibile, la Sicilia è la seconda regione con minor numero di contagi da Coronavirus, ma a parte le scelte imprenditoriali tutti i professionisti del settore, nella sua accezione più ampia, dovranno osservare i protocolli di sicurezza che ci verranno indicati dalle autorità governative e sanitarie. solo a queste condizioni si potrà ripartire”.