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Di sicuro il coronavirus sta rallentando la vita di tutti ma ciò che conta è che, più o meno, si continuino a programmare le attività così come si è fatto per l’inaugurazione della Galleria Fazello a Sciacca.
La galleria ospita alcune delle opere d’arte prima d’ora mai esposte al pubblico, gran parte delle quali realizzate da pittori e scultori del luogo.
Sull’onda dell’hashtag #laculturanonsiferma il soprintendente ai Beni Culturali di Agrigento Michele Benfari ha deciso di mettere in rete un filmato che passa in rassegna le immagini di alcuni dei circa 30 manufatti custoditi all’interno di due delle sale del complesso monumentale gotico-catalano, intitolato allo storico Tommaso Fazello, attiguo alla chiesa Santa Maria dello Spasimo.
“Aspetteremo il tempo necessario per potere godere dal vivo di questi reperti – ha dichiarato Benfari – ma nel frattempo abbiamo pensato di mettere a disposizione degli appassionati questa anticipazione multimediale, che in qualche modo permette di apprezzare opere che sono il simbolo dell’identità culturale che anticamente ha caratterizzato questa città“.
Tra le tante opere di pregio della Galleria Fazello, e già pronte per essere ammirate dal pubblico, vanno citate la “Sacra famiglia” di Mariano Rossi, risalente al 1767, e una “Madonna con bambino“, di ambito carrarese, che affonda invece le sue origini alla fine del XV secolo.
Sono stati ritrovati nell’ambito di alcuni scavi archeologici effettuati in passato nella chiesa di Santa Margherita (1342) e al Castello Luna (1380), invece, le antichissime maioliche di Sciacca, in esposizione insieme ad altre antiche mattonelle di Burgio, risalenti al periodo compreso tra il sedicesimo e il diciannovesimo secolo.
E a proposito di ceramica, che a Sciacca ha una tradizione significativa che si è tramandata nel tempo, un altro dei pezzi forti della mostra è il quadro maiolicato raffigurante un “Fante con alabarda” risalente al 1608, realizzato da Giuseppe Bonachia, detto “Il Maxarato“.
“Questa mostra – aggiunge Benfari – vuole rappresentare anche un ponte ideale verso l’istituzione del Museo regionale di Sciacca, istituito con una legge regionale che risale ormai al 1991 ma che, tuttavia, non è mai nato“.
Ad impegnarsi verso una svolta, attraverso l’utilizzo del trecentesco complesso monumentale di Santa Margherita, era stato l’ex assessore ai Beni culturali Sebastiano Tusa, progetto che la sua prematura scomparsa ha rallentato ma che, secondo le dichiarazioni del presidente Musumeci, verrà al più presto ripreso.
Ciò comporterà importanti lavori di riqualificazione per i quali, comunque, sono già disponibili i relativi progetti.