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La Fase 2 che è appena iniziata e che prevede una maggiore, seppur controllata, libertà ci ha permesso, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza e grazie alla sua ‘padrona di casa’ Elisa Parrinello, di rimettere piede all’interno del piccolo Teatro Ditirammu, quello che viene considerato una perla rara nel panorama culturale dell’Isola e non solo.
Come ci racconta Elisa, che oggi è anche direttrice del Teatro, eredità che ha ricevuto suo malgrado all’indomani della scomparsa del padre Vito Parrinello che, con sacrifici ma soprattutto con grande passione per l’Arte e tutte le sue espressioni, ha messo in piedi questa realtà, il momento storico è molto critico per tutti, in particolar modo per loro.
Il Ditirammu è, come risaputo, un luogo molto piccolo nella sua struttura, per ciò anche peculiare, e dunque mal si presta ad ipotetiche fruizioni degli spettacoli con l’ipotesi della riduzione degli spettatori, nel rispetto del distanziamento sociale.
Ma come le ha insegnato il lungimirante e saggio papà Vito lei non si dà per vinta e, da più di due mesi ormai, nel fantasticare su possibili alternative ha riscoperto, proprio sotto il suo naso, quello che potrebbe rappresentare il futuro del Ditirammu.
“Pensare di fare gli spettacoli con dieci spettatori per noi è impossibile – ci ha detto Elisa – non abbiamo le risorse economiche per ipotizzare questa soluzione ma ho pensato che potremmo aiutarci con la ‘lapa’ che ha ideato papà, andando in giro per la città, magari nel periodo estivo“.
Anche l’idea di un piccolo teatro itinerante, infatti, nacque nella mente di Vito Parrinello in un momento di difficoltà: “Quando pensò alla lapa papà ci disse che non riuscendo a far venire qui da noi i turisti allora li avrebbe raggiunti lui, in giro per la città, con la sua arte. Ecco oggi questo espediente, con le dovute differenze, penso possa essere una modalità possibile per riproporre al pubblico dal vivo l’arte teatrale in luoghi aperti e spaziosi che ci permettano il rispetto delle regole imposte in questa circostanza. Penso siamo tutti d’accordo: il teatro è e va fatto dal vivo“.
Questa è un’ipotesi ma c’è anche l’idea di realizzare degli spot video, una specie di invito al pubblico con pillole, realizzate dagli artisti, che anticipino gli spettacoli che andranno in scena.
E siccome Elisa Parrinello è un frutto di quell”albero del canto‘ che affonda le radici in diverse generazioni prima di lei, tutte caratterizzate dall’espressione artistica, durante la quarantena, oltre ad aver continuato le lezioni con i suoi allievi, ha messo nero su bianco il suo primo libro che, come ci anticipa nella video intervista, sarà un racconto ‘real fantasy’, “un genere che non esiste ma io l’ho inventato“.
E se è vero quanto riporta un antico adagio, “la mela non cade mai lontano dall’albero“, l’eco delle parole e delle riflessioni di Vito continuano a dare forza e produrre grinta nell’agire di Elisa: “Papà mi diceva sempre di prendere e ascoltare anche il silenzio di chi m sta accanto, perché anche quello mi sarebbe stato utile. Ecco io spero di mettere a frutto artisticamente anche il silenzio che in queste settimane ha caratterizzato Palermo“.