“Lo Sport riparte in sicurezza: ognuno protegge tutti“.
Questo è il titolo del documento che delinea le linee guida per palestre, piscine e centri dedicati all’attività motoria. Il documento, elaborato dall’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri con il sostegno della neonata Sport e Salute S.p.A., è stato redatto d’ intessa con le federazioni, le discipline sportive associate e gli enti di promozione.
Al testo è stato allegato anche un manifesto riassuntivo che contiene le principali disposizioni del decreto. Una proposta di 14 pagine, che non ha lasciato contenti in molti, presentando regole molto restrittive ed alcuni punti da chiarire, come la questione della responsabilità del gestore dell’impianto per i casi di Coronavirus attribuibili a clienti ed istruttori.
Ricordiamo che la riapertura è prevista per il 25 maggio.
PER PALESTRE E CENTRI SPORTIVI
Secondo quanto messo nero su bianco nel dispositivo, bisognerà mantenere “la distanza interpersonale minima di un metro, preferibilmente di 2, in caso di attività metabolica a riposo, ad esempio per gli utenti in caso di attesa, riposo e inoltre per tutti gli operatori sportivi“. Il precetto è esteso anche agli operatori della palestre o centro sportivo.
Un problema enorme per gli istruttori che seguono soprattutto persone con dismorfismi e ragazzi con paramorfismi. Al di là di ciò, per ogni esercizio fisico anche basilare, è necessaria la cura della postura del soggetto. Senza contare il fatto che, soprattutto in caso di utilizzo di pesi o bilanciere, si può rendere necessario un intervento immediato del personal trainer.
Gli accessi dovranno avvenire in modo contingentato e differenziato per orario, in modo da poter evitare assembramenti e tracciare le interazioni. Il tutto avverrà tramite prenotazioni, preferibilmente attraverso App. I lavoratori della struttura dovranno misurare la temperatura dei clienti all’ingresso, che non potrà superare i 37,5 gradi. Inoltre, per i luoghi al chiuso, sarà obbligatorio indossare guanti e mascherine.
Non si potrà consumare cibo all’interno delle strutture. Fa eccezione l’acqua, visto che gli utenti dovranno bere preferibilmente da borracce personalizzate o da contenitori monouso.
Scongiurata invece la chiusura degli spogliatoi, nei quali però gli utenti dovranno fare attenzione a non creare assembramenti e a riporre i propri oggetti personali in zaini o sacchetti appositi. Da evitare assolutamente l’uso promiscuo degli armadietti.
E’ fatto ovviamente richiamo alle misure di igiene personale, come ad esempio lavarsi spesso le mani e starnutire in fazzolettini, evitando il contatto con le mani. Tutti i dispositivi monouso dovranno immediatamente essere gettati in appositi cestini. Dopo ogni utilizzo, bisognerà disinfettare le postazioni o gli attrezzi utilizzati.
PER LE PISCINE
Regole un pò differenti per le piscine. Sarà assolutamente vietato l’ingresso di pubblico sulle tribune. Oltre alle regole di cui sopra sul distanziamento sociale e all’igiene personale, in piscina dovrà essere garantito il rispetto della regola della presenza di un utente ogni 7mq di superficie.
Laddove sarà possibile inoltre, dovrà essere garantite postazioni di entrata ed uscita differenziati.
In acqua, come avviene normalmente, si dovrà accedere dopo aver fatto una doccia e usando la cuffia. Non si può, inoltre, sputare, soffiarsi il naso e urinare. A tal proposito, verranno condotti dei controlli periodici sull’acqua. Fuori dalla vasca, tra sdraio e lettini bisogna mantenere un distanziamento di almeno 1,5 metri, disinfettandoli dopo ogni cambio di utente.
Il documento costituisce la base per future e necessarie integrazioni specifiche da parte delle federazioni, DSA ed enti di promozione sportiva.
IL MANIFESTO DEL MINISTERO DELLO SPORT