La Riserva Naturale dello Zingaro, il 18 maggio 1980, fu palcoscenico di una marcia di cittadini pacifici che bloccò la costruzione di una strada, che avrebbe devastato la natura incontaminata, quella terra vergine, quel paradiso terrestre, salvandolo dallo scempio. All’epoca, tra i più entusiasti e battaglieri sostenitori della creazione di una riserva naturale lungo la costa, che avvenne l’anno dopo, ci fu Franco Russo, un dirigente dell’ente forestale siciliano. Ma ripercorriamo brevemente la sua nascita per arrivare al presente e al suo importante genetliaco.
La costa dello Zingaro è una delle pochissime in Sicilia senza strada litoranea, malgrado ne fosse stata prevista una, iniziata già nel 1976. Per ottenere la sospensione dei lavori e la revoca del finanziamento, dal 1974 al 1981, parecchie associazioni naturalistiche si unirono per una protesta comune, coadiuvati da una massiccia campagna di stampa mirata a sensibilizzare l’opinione pubblica che, il 18 maggio del 1980, come abbiamo già accennato, diede origine a una marcia di protesta che coinvolse circa 3 mila persone, che occuparono pacificamente il territorio. Successivamente, con la legge regionale 98/81, venne ufficialmente istituita la Riserva Naturale Orientata “Zingaro”, prima riserva in Sicilia affidata in gestione all’Azienda Regionale Foreste Demaniali.
A distanza di quarant’anni, il 18 maggio 2020, l’Istituzione della “prima Riserva Naturale Orientata della Sicilia“, uno dei tanti luoghi che identificano la nostra isola come terra amata dagli dèi, una delle spiagge più belle d’Italia, vittoria di tutta la comunità Sanvitese contro la speculazione di stampo mafioso, è stata festeggiata, a causa dell’emergenza covid-19, soltanto da una ristretta, ma significativa e importante delegazione istituzionale che, assieme al Sindaco di Castellammare del Golfo, Nicolò Rizzo, ha visto la presenza del Presidente della Regione Nello Musumeci, dell’Assessore al Territorio e Ambiente Toto Cordaro, dell’Assessore regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, Edy Bandiera, del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale, Mario Candore, aspettando che arrivi quel 2021 in cui la cittadina di Castellammare del Golfo, chiedendo l’intervento della Regione siciliana in collaborazione con l’Azienda regionale foreste demaniali, si farà promotrice di un ampio momento di conoscenza e confronto sulla politica legata alla valorizzazione dei luoghi.
Possiamo affermare che questa piccola comunità ha sempre custodito il germe di quelle che sarebbero diventate, poi, le tematiche ambientali, consapevole della simbiosi tra uomo e natura e del rispetto che dobbiamo alla nostra madre Terra. Una piccola curiosità riguarda il nome: Zingarè, infatti, è quello che, tradizionalmente, si attribuiva alla Contrada della Disa, nel cuore della Riserva, la cui etimologia più comune lo fa derivare dal greco athiganos, “intoccabile”, nomen omen potrebbe dirsi, proprio come è stata e sarà grazie a quella marcia di ieri e alla sensibilizzazione, di oggi, dei cittadini e delle istituzioni, che sono consapevoli che la Sicilia è uno scrigno prezioso da custodire gelosamente.