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Sequestrato tratto del viadotto “Buzza” sull’A20, indagati sei funzionari del Cas

mercoledì 20 Maggio 2020

La polizia stradale di S. Agata Militello, in provincia di Messina, ha eseguito il sequestro preventivo di una parte del viadotto autostradale denominato “Buzza”, compresa tra il km 119+620 e il km 120+840 della autostrada A20 ME-PA, gestita dal Consorzio Autostrade Siciliane, nel territorio del comune di Caronia. Il viadotto è pericoloso e vanno svolti dei lavori.  Il sequestro era stato disposto dal gip di Patti, su richiesta della Procura

Il decreto di sequestro preventivo, in particolare, ha interessato il viadotto autostradale lato mare, su cui poggia la carreggiata autostradale con direzione Messina – Palermo; rimane invece aperto al traffico il viadotto parallelo su cui poggia la carreggiata autostradale con direzione inversa Palermo – Messina, sulla quale si svolge attualmente tutta la circolazione veicolare, con doppio senso di marcia.

Sono iscritti nel registro degli indagati per omissione di atti d’ufficio sei funzionari del Cas: si tratta dei direttori generali dell’ente e dei responsabili delle singole aree autostradali, succedutisi negli anni, i quali non avrebbero provveduto alla manutenzione ed al ripristino a regola d’arte della struttura, omettendo di effettuare i lavori necessari per rimuovere le relative, potenziali situazioni di pericolo. Le indagini sono state avviate a seguito della comunicazione di un utente della strada, il quale aveva segnalato una situazione di pericolo e di potenziale dissesto sul viadotto.

La documentazione video – fotografica, acquisita dagli investigatori, evidenzia come i basamenti superiori in calcestruzzo su cui poggia il viadotto e l’intero asse viario risultano fortemente “disassati”, dunque fuoriusciti e disallineati rispetto ai pilastri portanti (cosiddetti plinti) del viadotto stesso, con la concreta possibilità di uno “scarrellamento” del singolo plinto rispetto all’appoggio ed all’asse viario.

La Procura di Patti ha proceduto alla nomina di un consulente tecnico, Franco Buontempi, dell’Università La Sapienza di Roma, che, in sinergia con il Comando provinciale dei Vigili del fuoco e con il Distaccamento di Polizia Stradale di Sant’Agata di Militello, all’esito di complesse indagini tecniche, svolte anche tramite l’ausilio di droni e finalizzate ad un’analisi strutturale di tipo analitico ed alla valutazione circa la sicurezza e la vulnerabilità dell’infrastruttura, ha concluso come il viadotto “Buzza”, nella carreggiata con direzione Messina – Palermo, mostri chiari segnali di dissesto e di abbandono.

Le indagini tecniche, in particolare, hanno evidenziato come lo stato del viadotto, alla luce della grave situazione di disassamento – disallineamento dei suoi basamenti dai pilastri portanti, debba essere corretto immediatamente per scongiurare il rischio serio e concreto di cedimento immediato e di collasso dell’intera struttura.

Non abbiamo registrato alcuna inadempienza anzi, al contrario, sul viadotto Buzza vi è stata massima attenzione, da parte del Cas, sin dal dicembre 2018. Già da quella data, verificato lo spostamento dell’impalcato rispetto al pilone, la sede stradale è stata chiusa al traffico, spostando la viabilità sulla carreggiata a monte – dichiara l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, dopo aver appreso del sequestro -. Da quel momento il Cas ha dato impulso a un’incessante attività di monitoraggio dell’infrastruttura autostradale incaricando a tal proposito uno dei più qualificati strutturalisti di Sicilia, il professor Antonino Recupero. In questi mesi abbiamo dunque potuto verificare dilatazioni e restringimenti della struttura, per stabilire così il miglior intervento progettuale da attuare. Voglio precisare, comunque, che nessun pericolo hanno corso finora gli utenti dell’autostrada proprio perché, sin dalle prime avvisaglie, i dirigenti del Cas hanno ritenuto opportunamente di chiudere il viadotto”.

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