La solita burocrazia. Oggi è stato approvato al consiglio comunale di Palermo i fondi ex Gescal rimasti per decenni nel cassetto e recuperati grazie al Patto per il Sud.
Un accordo tra la Regione Siciliana e il Comune di fine aprile ha permesso di sbloccare un fondo di 58,7 milioni di euro rimasto impantanato per vent’anni che servirà a finanziare decine di interventi di riqualificazione nei quartieri periferici Sperone, Zen e Borgo Nuovo, dalla ristrutturazione di alcune scuole alla realizzazione di parchi e giardini fino al recupero o al completamento di strade e piazze.
Come di consueto in tempi di quarantena, l’accordo è stato siglato in videoconferenza: erano presenti l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, il direttore del Dipartimento Infrastrutture Fulvio Bellomo, il sindaco Leoluca Orlando e il suo vice Fabio Giambrone, l’assessore comunale alla Rigenerazione urbana Maria Prestigiacomo. La fetta più grossa dello stanziamento (47,5 milioni) proviene da fondi ex Gescal di competenza regionale rimasti per decenni nel cassetto e recuperati grazie al Patto per Palermo del governo Renzi. Gli altri 11,2 milioni li metterà il Comune. Nel dettaglio, sono previsti 5,1 milioni per 7 interventi a Borgo Nuovo, 28,7 milioni per dodici interventi allo Zen e 24,7 milioni per otto interventi allo Sperone.
“Ci riproviamo: entro 3 anni i 28 interventi devono andare a gara e devono essere conclusi entro 5. Abbiamo lavorato perché ci siano garanzie perché i 58 milioni questa volta possano essere spesi e possano restituire qualità a quartieri che meritano e aspettano da sempre. La progettazione è molto arretrata e questo dopo 20 anni è inaccettabile e rischia di compromettere il buon esito, verificheremo periodicamente l’avanzamento dei lavori: Palermo non può permettersi altre perdite.
Al Consiglio non è stato concesso spazio per riflettere sui 28 interventi e i tempi strettissimi per la presa d’atto non hanno lasciato spazio a riflessioni più organiche ma abbiamo ritenuto doveroso presentare Ordini del Giorno che impegnano l’amministrazione a compensare varianti urbanistiche che purtroppo sacrificano aree verdi e servizi perché si elimini il troppo degrado che rimane anche attorno alle aree oggetto di intervento: che questo recupero di denari sia l’occasione per ridare dignità a tracce di vita civile in quartieri troppo spesso dimenticati da questa amministrazione.
campetti sportivi e palestre pubiche da recuperare, un asilo e la sua area gioco e un ex centro sociale, che siano posti all’attenzione dell’amministrazione per dare completezza” Affermano i consiglieri del gruppo Oso di Palazzo delle Aquile, Giulia Argiroffi e Ugo Forello.