Svolta nell’omicidio di Peppe Lucifora, il cuoco modicano di 57 anni trovato morto in circostanze misteriose. Arrestato un carabiniere.
Lucifora era stato trovato morto all’interno di una stanza chiusa a chiave della sua abitazione di largo XI febbraio al quartiere Dente di Modica, il 10 novembre del 2019.
Le tracce di dna raccolte dai Ris dei carabinieri durante le indagini e la ricostruzione degli ultimi giorni di vita del cuoco, avrebbero fornito elementi utili per collocare nell’abitazione Davide Corallo, giovane carabiniere. Quest’ultimo è stato arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo e del nucleo operativo radiomobile di Modica, su richiesta del pm Francesco Riccio e disposizione del gip Eleonora Schininà.
Secondo quanto emerse dall’autopsia, Peppe Lucifora venne colpito con violenza e, in seguito, privo di coscienza, strangolato con la mano destra.
Non è stata ancora ritrovata la chiave che chiudeva la stanza in cui è stato rinvenuto il cadavere dell’uomo in parte svestito e nemmeno il telefonino della vittima.
Corallo venne sentito per quasi sette ore il 13 febbraio del 2019 dai carabinieri di Ragusa. In quel frangente, il legale del Corallo Piter Tomasello, che con Orazio Lo Giudice lo rappresentava , dichiarò all’AGI che il suo assistito aveva “respinto ogni accusa e ha costantemente ribadito la sua estraneità“.
Nel corso delle indagine vennero sequestrati i dispositivi elettronici in possesso del Corallo che avrebbero confermato il collegamento con Lucifora.