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Sospesi dal servizio 10 funzionari pubblici regionali assenteisti a Caltanissetta, denunciati per truffa aggravata ai danni dello Stato e false attestazioni.
E’ l’esito dell’operazione “Ghost“, condotta dalla guardia di finanza nissena e coordinata dalla locale Procura: eseguita un’ordinanza di misure cautelari, emessa dal Gip, che dispone la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio, da sei mesi a un anno, nei confronti di 10 funzionari dell’Ufficio regionale gare di appalto (Urega) – Servizio Territoriale di Caltanissetta.
L’indagine, condotta mediante dedicati servizi di appostamento e pedinamento e suffragata da riprese video-fotografiche e riscontri documentali, ha consentito di contestare a carico dei funzionari l’ipotesi di truffa aggravata e di false attestazioni o certificazioni relativamente alle presenze in servizio, reato quest’ultimo previsto dal Testo Unico sul Pubblico Impiego.
È stato rilevato dalle fiamme gialle che gli indagati “dopo aver timbrato o aver fatto timbrare il badge da colleghi compiacenti, anziché dedicarsi alle mansioni loro demandate, si allontanavano in modo sistematico e consuetudinario dal luogo di lavoro per girovagare per le vie cittadine, recarsi in banca, fare la spesa o dedicarsi ad altre esigenze personali. L’assenza dagli uffici si protraeva anche per quattro/cinque ore su un turno di servizio della durata di sei ore”. In altri casi “in un contesto di generale complicità, per attestare falsamente gli orari di servizio veniva asserito il mancato funzionamento dell’apparecchiatura marcatempo o semplicemente dichiarata la dimenticanza del badge”.
Oltre all’assenza ingiustificata e reiterata dal posto di lavoro, l’indagine ha permesso di riscontrare anche “l’inoperosità di buona parte dei dipendenti che, in varie occasioni e per diverso tempo, sono stati filmati a stazionare nei corridoi dello stabile invece di adempiere alle incombenze lavorative”.
A conclusione dell’indagine, durata circa un anno, seguirà ora la quantificazione delle retribuzioni percepite indebitamente dai funzionari, la cui posizione sarà segnalata alla Corte dei Conti per il conseguente recupero.