Sergio Mattarella è stato rieletto Presidente della Repubblica all’ottavo scrutinio utile. I progetti erano altri e palesi – scatoloni, trasloco da Palermo, casa ai Parioli come base per la sua nuova vita di senatore a vita – e invece no. Sergio Mattarella resterà al Quirinale. E sarà il nuovo presidente dopo se stesso: il secondo, dopo Giorgio Napolitano nel 2013, ad intraprendere un mandato bis.
Un raddoppio a cui era avversario. Con molti dubbi, a suo tempo diligentemente spiegati, di natura costituzionale (il bis rischia di divenire una prassi). Ma che sono stati piegati di fronte all’impasse delle forze politiche, che avrebbero dovuto guidare la trattativa, e all’appello del Parlamento che lo ha chiamato a grande voce.
“Se serve una mano io ci sono, a disposizione” e “farò del mio meglio” sono le parole che il presidente avrebbe detto durante l’incontro al Quirinale con i capigruppo e i governatori che sono andati a “pregarlo” di accogliere il secondo mandato. Ha messo condizioni? “No, nessuna condizione” hanno riferito i partecipanti. Il suo nome, del resto, presente nello spoglio fin dalla prima votazione, è cresciuto, è diventato molto più che un omaggio al presidente uscente, si è fatto – via via che molte candidature venivano bruciate dal mancato accordo tra le forze politiche – un progetto concreto e una “sicurezza” per il Paese.
LE PRIME PAROLE DI MATTARELLA DOPO LA RIELEZIONE
Le prime parole di Mattarella: “Non mi sottraggo”
“Desidero ringraziare per la fiducia espressa nei miei confronti. I giorni difficili del voto in concomitanza con la grave emergenza sanitaria, economica e sociale richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento. Queste condizioni impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati e naturalmente debbono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti”: sono le prime parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo la sua rielezione.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE NELLO MUSUMECI
Una classe dirigente seria decide la riconferma del presidente della Repubblica già alla prima votazione e non alla sesta, quasi fosse un rimedio. Una pagina non bella della politica italiana. Soprattutto da chi nelle difficili giornate che hanno preceduto quella odierna ha saputo dire solo no, pensando di più ad evitare il voto anticipato che al bene comune. Dalla Sicilia buon lavoro al concittadino Sergio Mattarella, che ha rappresentato in questi anni tutti gli italiani e guardato alle Regioni con attenzione e sostegno.
IL COMMENTO DEL SINDACO DI PALERMO LEOLUCA ORLANDO
“Il Parlamento ha espresso con chiarezza la volontà di riconfermare Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Una volontà condivisa dalla stragrande maggioranza degli italiani. Con questa rielezione il Parlamento ha espresso inoltre il proprio apprezzamento nei confronti di una figura di altissimo profilo, anche in riferimento al prestigio dell’Italia in campo internazionale, a presidio della Repubblica e della sua Carta Costituzionale in un delicato e difficile momento politico e sociale. Al Presidente Mattarella rivolgo, anche a nome della sua Città, sentiti auguri di buon lavoro”, lo ha dichiarato il Sindaco della Città e della Città Metropolitana di Palermo, Leoluca Orlando