Riaprire gli stadi.
Un argomento caldo che, prima o poi, dovrà essere affrontato dal Governo. Se per questa stagione era chiaro che i tifosi non avrebbero rivisto i gradoni del proprio impianto di riferimento a causa dell’emergenza coronavirus, la speranza per la prossima stagione è che le cose cambino.
Un auspicio condiviso non solo dai supporter ma anche e soprattutto dalle società sportive, che dovrebbero partire a breve con le loro campagne abbonamenti.
Ad oggi il principale problema riguarda soprattutto le curve, settori in cui generalmente la parola “distanziamento sociale” viene associata ad un errore “404 – file not found“.
Nessuna possibilità invece per la questione che riguarda le “trasferte“. Almeno per il momento, saranno sicuramente chiuse.
LA PROPOSTA DELLA LEGA SERIE A
La Serie A ha già mosso i primi passi per una possibile riapertura. In un’analisi effettuata intorno alla metà di luglio, è stata fatta una “scansione” degli impianti sportivi italiani, con l’individuazione di entrate ed uscite congrue e di spazi coerenti con quelle che sono le linee guida del CTS.
Da un lato l’obbligo di garantire il rispetto dei DPCM del Governo Conte, dall’altro la necessità di non rendere eccessivamente “oneroso” l’accesso allo stadio. Al momento, la proposta più accreditata prevede un’apertura parziale dei posti a sedere fra il 25% e il 40%.
Il primo banco di prova sarà dato dagli Internazionali di tennis, che si svolgeranno a Roma a settembre. In tutto questo, i tempi della decisione da parte degli esperti non potranno essere eccessivamente lunghi, visto che i campionati 2020-21 sono già sulla rampa di lancio.