“Chiedo ai sindaci e ai governatori di tutta Italia, al di là dei colori politici, di aiutare la Sicilia“. Ecco l’appello del leader della Lega Matteo Salvini, a Gallipoli nel Salento, in riferimento agli sbarchi di migranti che costantemente senza respiro arrivano nell’Isola governata da Nello Musumeci.
“Ho dimostrato quando ero ministro che bloccare gli sbarchi, chiudere i porti è possibile – ha aggiunto – non è un sogno, ed è per questo che andrò a processo. È un’immigrazione che ormai é un’invasione e di cui il Governo è complice”.
Intanto è record di presenze di migranti a Lampedusa. Sull’isola nella notte è arrivato un vecchio peschereccio con circa 450 migranti a bordo. A questi si aggiungono le 1.526 persone già presenti tra hotspot e locali ospitanti.
La prefettura di Agrigento ha disposto il trasferimento, con le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza, di 128 dei 1.526 migranti che si trovano sull’isola di Lampedusa. I 128 che partiranno in serata sono ospiti dell’hotspot e per tutti loro è arrivato l’esito – negativo – del tampone. Di questo gruppo fanno parte anche i 55 migranti che avrebbero dovuto lasciare l’isola in tarda mattinata, ma il traghetto oggi non è arrivato. I 55 dopo lo sbarco a Porto Empedocle (Ag) verranno trasferiti nelle strutture d’accoglienza dell’Abruzzo. Gli altri 73 migranti resteranno in centri della Sicilia. Sull’isola, dopo questo trasferimento, rimarranno 1.398 persone.
LO SCIOPERE NELL’ISOLA
“Lo sciopero generale indetto a Lampedusa è il grido di disperazione di un’isola totalmente abbandonata. Siamo solidali tutti i lampedusani. Persino il Sindaco di fronte alle esasperate manifestazioni dei lampedusani, si è aggiunto alla protesta che da settimane la Lega sta portando avanti contro il caos sbarchi sull’isola“, lo afferma il senatore Stefano Candiani, segretario regionale della Lega Sicilia Salvini Premier.
“L’esasperazione dei lampedusani – continua Candiani – non è data solamente dalla situazione fuori controllo degli sbarchi e dal collasso degli hotspot ma soprattutto dall’incredibile silenzio del governo che continua a ignorare le richieste degli abitanti delle Pelagie”.
“Non è civile, non è da paese moderno e democratico costringere i cittadini a supplicare il governo per un intervento doveroso e necessario, è una vergogna senza precedenti“, conclude il segretario regionale della Lega.