Cgil Palermo, Spi Cgil e Fp Cgil hanno inviato una richiesta d’incontro alla direttrice generale dell’Asp Palermo, Daniela Faraoni, per discutere, in merito al piano sanitario regionale, della Missione 6 legata agli investimenti del Pnrr per Ospedali di comunità, Case di comunità e Centrali operative territoriali.
“Il documento dovrà essere approvato entro il 28 febbraio e prima di quella data riteniamo opportuno un incontro specifico con i sindacati per discutere dei criteri territoriali di individuazione delle varie strutture ospedaliere nella nostra provincia – dichiarano i segretari generali di Cgil Palermo, Spi Cgil Palermo e Fp Cgil Palermo Mario Ridulfo, Salvatore Ceraulo e Giovanni Cammuca – Riteniamo sia un’opportunità da non perdere, nell’interesse delle persone che rappresentiamo, perché si tratta di migliorare il sistema sanitario in Sicilia e il diritto alla salute, che deve essere uguale per tutti nelle grandi città come nei piccoli centri. Sistema sanitario che nella nostra realtà è carente su tutti i punti di vista. Chiediamo che ci sia subito un confronto con le parti sindacali a livello territoriale per affrontare il tema. Entro il 28 febbraio sia le regioni che le pubbliche amministrazioni devono perfezionare i piani operativi regionali e entro il 31 maggio sottoscrivere i contratti istituzionali di sviluppo. L’opportunità che il Pnrr offre non va sprecata per migliorare il sistema sanitario, sia per l’utenza che per chi ci lavora“.
Alla Missione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza vengono assegnati in totale 20,23 miliardi e i suoi compiti vanno in due direzioni principali: da un lato il potenziamento dell’assistenza territoriale tramite la creazione di nuove strutture (come Ospedali di Comunità e Case della Comunità), rafforzamento dell’assistenza domiciliare e lo sviluppo della telemedicina; dall’altro la digitalizzazione e il rafforzamento del capitale umano del SSN attraverso il potenziamento della ricerca e della formazione.
“Chiediamo che i criteri di individuazione e di allocazione di OdC, Cdc e Cot siano i più trasparenti possibili e che siano condivisi con i territori, anche attraverso specifici incontri territoriali con la Asp“, aggiungono Ridulfo, Ceraulo e Cammuca.
I sindacati pongono anche l’accento sul personale, in merito alle stabilizzazione e sulla forza lavoro che dovrà prestare servizio presso le nuove strutture ospedaliere.