Riprendono oggi ufficialmente le lezioni in Sicilia. Ma sull’isola non riapriranno tutte le scuole. Molti istituti infatti hanno scelto di posticipare di alcuni giorni il ritorno in aula, per consentire al personale di organizzare al meglio il rientro in sicurezza in classe dopo il lockdown.
Dopo 6 mesi si ritroveranno a scuola gli studenti dei licei scientifici Einstein e Cannizzaro; così come ai classici Umberto I e Vittorio Emanuele II; e poi ancora gli istituti tecnici Marco Polo e Parlatore. Slitterà di una settimana la ripresa delle lezioni ai licei Galileo Galilei e Meli, mentre al Garibaldi la campanella suonerà giovedì 17 settembre. Si riprenderà il 24 settembre invece in quasi tutti gli gli istituti primari e dell’infanzia, molte dei quali sede di seggio elettorale.
“In Sicilia – ha spiegato l’assessore regionale siciliano all’Istruzione Roberto Lagalla -abbiamo formulato un calendario didattico che consente ai presidi in funzione di specifiche situazioni sia di adeguamento, sia di sedi di seggio referendario, di graduare la riapertura fino al giorno 24. Il 14 aprono circa il 20/25% soprattuto istituto superiori e scuole parificate”. Tra le maggiori incognite di questi inizio d’anno è sicuramente l’individuazione di ulteriori spazi dove sistemare temporaneamente gli alunni. Circa 350 in tutta l’isola. A Palermo il Comune ha bisogno di una ottantina di classi aggiuntive, mentre a Siracusa ne servono 45. Un tema che ha visto molti comuni siciliani chiedere aiuto ai privati, sondando la disponibilità a mettere a disposizione i propri locali. Strutture di cui però bisogna valutare l’idoneità. In questo senso, la convenzione sottoscritta da Anci, ministero, Regione Siciliana e Conferenza episcopale dell’isola potrebbe offrire uno soluzione. Altra questione è quella legata ai banchi singoli, con molte scuole ancora in attesa di ricevere gli arredi che dovrebbero contribuire a mantenere il necessario distanziamento tra gli alunni. Relativamente al personale aggiuntivo, il ministero ha assegnato alla Sicilia un finanziamento di circa 154 milioni di euro destinati ad oltre 6mila persone tra docenti e bidelli. In provincia di Palermo verranno assunti 1.330 supplenti per 9 mesi.
L’Associazione Nazionale Presidi
“Se al Nord il problema principale riguarda la carenza di organico, al Sud il problema è il reperimento degli spazi. Al momento i banchi consegnati sono solo 200mila, sui due milioni e 400mila previsti (circa il 10%). Dalle segnalazioni, diverse difficoltà ci sono per gli enti locali in Sicilia e Calabria, alcune situazioni nel Lazio e, tante, in Campania, che però non è ancora partita”. Così il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli.