La sesta Commissione Finanze e Tesoro del Senato, presieduta dal senatore Luciano D’Alfonso, ha convocato per due volte l’assessore regionale al Bilancio e Finanze, Gaetano Armao, che è anche vice presidente della Regione Siciliana, sul tema delle zone franche montane.
Altrettante volte il segretario della Commissione ha constatato l’assenza di Armao per non meglio precisati “impegni istituzionali”.
Armao, secondo quanto si legge sul sito istituzionale del Senato, è stato riconvocato per giovedì 1 ottobre alle ore 10 per essere ascoltato sulle disposizioni concernenti l’istituzione delle zone franche montane in Sicilia.
«Esprimiamo forte preoccupazione per l’indifferenza del vicepresidente Armao, rispetto all’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia – afferma il Comitato regionale promotore – Non presenziare agli inviti del Senato, senza peraltro delegare nessuno, è dimostrazione di scarso interesse verso mezzo milione di siciliani che vivono nelle zone montane, oltre che un gesto di scortesia istituzionale»
«Il governo regionale, – continua il comitato – rispetto a questo strumento che rappresenta la prima Legge di prospettiva della storia dell’Ars, dovrà esperire tutti gli atti conseguenziali alla decisione dell’Ars, tra cui quanto contemplato all’articolo 2 della Legge – ovvero l’individuazione dei territori beneficiari che andava fatta entro luglio di quest’anno».
«Armao vive con distacco le preoccupazioni dei resilienti delle terre alte della Sicilia, la riprova di quanto affermiamo è la mancanza di volontà degli stessi di inserire nel Derf l’unanime volontà del Parlamento siciliano. – Chiosano – L’Ars il 17 dicembre 2019 è stata chiara ed ha disposto anche le prime risorse, 300 milioni di euro l’anno, per lo start up della Legge. Auspichiamo che il governo sia conseguenziale e soprattutto leale con gli operatori economici che con grandi stenti continuano a investire a quelle latitudini. Hanno la possibilità di farlo inserendo nel Derf, fin da subito, le Zfm al fine di prevederne le specifiche ricadute sul piano macro-economico».
In conclusione: «Nel corso dell’audizione del 1° ottobre, Armao avrà la possibilità di rimediare e di dimostrare ai resilienti delle aree di montagna che il governo ha l’intenzione di rispettare la volontà dell’Ars».