Il Movimento 5 stelle è ormai un’accozzaglia di correnti. Da un lato Luigi Di Maio, da un altro lato Alessandro Di Battista, da un altro ancora Roberto Fico ed ancora-ancora Paola Taverna. Poi ci sono le sottocorrenti che a loro volta si suddividono in gruppi e sottogruppi. In questo frastagliato mosaico è molto difficile capire dove collocare i pentastellati siciliani, sia quelli eletti al parlamento nazionale che quelli eletti all’Ars. Qualche giorno fa, un diavolo della provincia di Siracusa mi ha chiesto se conoscessi due deputati grillini eletti nella città di Aretusa. Ho dovuto ammettere che non sapevo chi fossero. Un’ammissione che mi è costata parecchio, perché solitamente nulla sfugge al mio controllo.
Domenica sera, guardando la tv, ho scoperto che non solo il solo ad essere confuso. Neanche il vice ministro alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, scherza. Quando gli è stato chiesto conto e ragione sul suo proposito di candidarsi per la terza volta alla presidenza della Regione, Cancelleri ha balbettato qualcosa che non ho compreso bene e che comunque questa sua presunta terza candidatura, sarebbe stata gonfiata, come sempre accade, dai giornali e dai giornalisti. Però, vi fidereste voi di ciò che dice un politico? Qualcuno potrebbe obiettare che Cancelleri non è un politico qualsiasi, lui, è nato e cresciuto, politicamente, nel M5s dove è obbligatorio dire sempre la verità. Voi ci credereste mai? Io no, neanche a legnate.
La lista civica per superare lo sbarramento dei due mandati parlamentari, non penso sia stata un’invenzione, anche se Cancelleri spera in qualche modo che quel che adesso sembra un ostacolo insormontabile, fra due anni non lo sia più. Eppoi? La terza candidatura alla presidenza della Regione, non significa che l’elezione sia scontata. Considerata l’emorragia di voti che i sondaggi settimanalmente fanno registrare, non è detto che il M5s sia nelle condizioni di imporre il proprio candidato a Pd e Leu. Il Partito democratico, come è noto, sta facendo pressing sul ministro per il Sud e la Coesione sociale, Giuseppe Provenzano, che al momento risponde di non essere interessato. Anche perché dichiararsi disponibile fin da adesso, significherebbe esporsi inutilmente. Provenzano sa che alla poltrona di presidente della Regione siciliana ambisce pure Claudio Fava, che non ritiene alla sua stregua. Ma il mese di novembre del 2022 è ancora molto lontano e bisognerà vedere se Italia Viva, il partito di Renzi, si lascerà coinvolgere in queste scelte.