La sesta sezione della Cassazione ha annullato senza rinvio l’ordine di arrestare il deputato regionale siciliano del Gruppo misto Carmelo Pullara, coinvolto nell’inchiesta “Sorella sanità” e accusato di turbativa d’asta.
I supremi giudici hanno accolto il ricorso dell’avvocato Giuseppe Di Peri contro il provvedimento del tribunale del riesame di Palermo, che in sede di “appello” aveva ribaltato la decisione del Gip Claudia Rosini. Per quest’ultimo giudice non c’erano infatti gli estremi per mettere ai domiciliari l’esponente politico agrigentino, mentre per il riesame gli indizi rappresentati dal pool coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Demontis erano sufficientemente gravi.
La Cassazione ha ritenuto pero’ che la vicenda dei presunti favori che Pullara avrebbe fatto all’azienda Tecnologie sanitarie non sia tale da giustificare la misura cautelare. Nell’inchiesta, in cui sono coinvolti manager nella sanita’, i finanzieri, coordinati dai pm Giovanni Antoci e Giacomo Brandini, indagano su appalti per oltre 600 milioni di euro. Il processo e’ gia’ stato fissato e’ la posizione di Pullara era stata finora stralciata, proprio in attesa della decisione sul suo ricorso cautelare.