Il gup del Tribunale di Torino, Ersilia Palmieri, ha rinviato a giudizio l’ex patron di Blutec, Roberto Ginatta, il figlio dell’imprenditore Matteo Orlando, e la segretaria aziendale Giovanna Desiderato. Bancarotta, riciclaggio, autoriciclaggio e malversazione i reati ipotizzati.
Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Francesco Pelosi, Gianatta senior, difeso dall’avvocato Nicola Menardo, avrebbe utilizzato 16 milioni di euro di contribuiti statati per la trasformazione dell’ex impianto Fca di Termini Imerese, in “investimenti di stretto interesse della famiglia Ginatta”.
Inoltre avrebbe investito del denaro, parte dei proventi illeciti, in altre divisioni del gruppo. Il riciclaggio sarebbe avvenuto tramite la Due G Holding Srl del figlio. Ginatta, 73 anni, era stato arrestato il 18 giugno.
L’ex amministratore delegato Cosimo Di Cursi ha già patteggiato una condanna a tre anni e sei mesi. Durante l’udienza preliminare si sono costituite parte civile le società Invitalia e la Blutec. Una settimana fa è stata sequestrata la villa di Sestriere dell’imprenditore. I processo si aprirà il 24 febbraio.