Tutti a parlare di Leoluca Orlando che a Palermo ha sospeso l’applicazione del decreto sicurezza firmato da Matteo Salvini per quanto concerne la residenza ai migranti. La nuova legge, firmata dal Capo dello Stato, stabilisce che il permesso di soggiorno rilasciato al richiedente asilo costituisce sì un documento di riconoscimento, ma non basterà più automaticamente per iscriversi all’anagrafe e avere la residenza.
Se il sindaco del capoluogo siciliano aveva come obiettivo quello di far parlare di sé, l’intento gli è riuscito perfettamente, ma la sua appare più come una presa di posizione ideologica che non come un’eventualità fattibile. Difficilmente, infatti, i dirigenti preposti del Comune potranno accettare di disobbedire a una legge dello Stato sol perché il sindaco di Palermo ha così deciso. E anche l’assist offertogli dal presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè che si è detto sostanzialmente d’accordo con lui, ha il sapore di un corteggiamento dagli effetti pressocché nulli sotto il profilo pratico.
Del resto, né Orlando né qualsiasi altro sindaco può disapplicare a una norma e disobbedire sol perchè a loro non piace. I loro compiti non sono questi, ma quelli di amministrare le proprie città. In caso contrario, il governo nazionale potrebbe adottare nei loro confronti provvedimenti eccezionali, ma forse è proprio questo scontro che si cerca in fin dei conti.
Basti vedere, però, i commenti della gente sui social per accorgersi che per i cittadini palermitani i problemi veri a cui il sindaco dovrebbe far fronte sono ben altri che non la disobbedienza al decreto sicurezza strombazzata con tanto di conferenza stampa convocata d’urgenza. L’emergenza immondizia, ad esempio, è lungi dall’esser risolta, con interi quartieri palermitani che continuano a soffrire a causa di cumuli di rifiuti non raccolti. Un tema fin troppo scontato che però per la gente comune, per chi paga le tasse, è prioritario, visto che sempre più persone si domandano quali siano i servizi forniti al cittadino comune.
Ecco, il sindaco forse dovrebbe preoccuparsi maggiormente dei servizi al cittadino e non di prese di posizione che suonano più che altro come slogan da campagna elettorale. Soprattutto se, come ha detto lo stesso Orlando in più di un’occasione, il suo intento non è di candidarsi alle prossime elezioni europee ma di governare la propria città.