Il commissario regionale di Forza Italia Gianfranco Miccihé mostra i muscoli e rinfoltisce le schiere azzurre. Una notizia che dà respiro al suo progetto anche in vista delle prossime elezioni Europee di primavera.
A formalizzare il passaggio nelle fila berlusconiane sono alcuni amministratori. E non si tratta di ingressi di poco conto. Tra questi c’è Fabrizio Ferrara, consigliere eletto nel Movimento 139 (di fede orlandiana), che si era candidato alle scorse elezioni regionali con il Pd ottenendo una valanga di voti.
La sua adesione al progetto di Miccichè spariglia le carte in consiglio comunale a Palermo, perchè la maggioranza di Leoluca Orlando, in seguito a questo passaggio clamoroso, perde di fatto un pezzo importante.
Oltre a lui, in queste ore vi sono altri ingressi importanti in Forza Italia. Un blocco di amministratori che sceglie Miccichè e gli azzurri: fra questi c’è Luciano Marino, sindaco di Lercara Friddi, Vito Rizzo, sindaco di Balestrate, Giovanni Marino, presidente del consiglio comunale di San Giuseppe Jato, ma a quanto pare anche altri consiglieri e assessori di vari comuni del Palermitano.
“Il percorso che oggi intraprendo con Forza Italia – afferma Ferrara – è la naturale conseguenza della mia piena sintonia con Gianfranco Miccichè su quei temi che, oggi più che mai, sono prioritari e fondamentali per il dibattito politico nazionale. Immigrazione, lavoro, sicurezza, sono argomenti sui quali la Sinistra ormai tace e coi quali Salvini gioca politicamente, alimentando una campagna d’odio a puro scopo elettorale”.
“L’adesione di Ferrara e del suo gruppo di amministratori – commenta il commissario regionale di Forza Italia, Gianfranco Miccichè – dimostra che Forza Italia sa valorizzare e riunire le migliori forze del territorio, ma soprattutto certifica che siamo ancora il naturale luogo di incontro e libero confronto di tutti i moderati. Forze che, pur provenendo da tradizioni politiche differenti, hanno fatto della buona amministrazione la loro bandiera e che oggi riconoscono in Forza Italia la casa comune di tutti i moderati e i liberali d’Italia, nonché l’unico argine alle derive populiste e ai disastri del governo giallo verde”.