Le scimmie utilizzate negli esperimenti da Neuralink, l’azienda statunitense di neurotecnologie, fondata da un gruppo di imprenditori tra cui Elon Musk, sarebbero soggette ad “estreme sofferenze“. E alcune sarebbero morte.
È la denuncia del Physicians Committee for Responsible Medicine (PCRM), l’organizzazione americana no-profit di oltre 17mila medici che ha depositato un’istanza presso il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti per violazione dell’Animal Welfare Act accusando Neuralink della uccisione di 15 scimmie.
Neuralink ha risposto sul suo blog alle accuse sui presunti abusi compiuti sulle scimmie oggetto di test presso la UC Davis (Università della California), ex partner dell’azienda fondata da Elon Musk.
“Le accuse provengono da persone che si oppongono a qualsiasi uso di animali nella ricerca. Attualmente, tutti i nuovi dispositivi e trattamenti medici devono essere testati sugli animali prima di poter essere sperimentati eticamente sugli esseri umani. In Neuralink, siamo assolutamente impegnati a lavorare con gli animali nel modo più umano ed etico possibile”, si legge sul post. Ammettendo, tuttavia, di essere stati costretti a procedere all’eutanasia di otto esemplari.
Neuralink sta sviluppando un microchip impiantabile nel cervello con il quale permettere alle persone invalide di interagire meglio con il mondo che le circonda. Una tecnologia che, in futuro, potrebbe aprire possibilità immense anche per le persone sane nell’ambito dell’interazione uomo-macchina.