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Morte di Mario Biondo: indagato il medico legale spagnolo

giovedì 17 Gennaio 2019
Mario Biondo e Raquel Sanchez Silva

In attesa dell’imminente esito della terza autopsia eseguita lo scorso novembre, arriva un’altra importante svolta nelle indagini sulla morte di Mario Biondo, il cameraman palermitano trovato senza vita nel suo appartamento a Madrid il 30 maggio 2013.

Il Tribunale provinciale di Madrid, accogliendo la denuncia presentata da Santina e Giuseppe Biondo, i genitori della vittima, indaga adesso sul medico legale spagnolo che a suo tempo ha eseguito l’autopsia sul corpo del cameraman. In Spagna il caso era stato subito archiviato come suicidio ma a questa tesi la famiglia di Mario Biondo non ha mai creduto e ha ingaggiato una battaglia legale che, nel tempo, ha ormai sgretolato la pista del gesto volontario da parte di Mario Biondo. La famiglia di Biondo si è opposta all’archiviazione del caso e ora la Procura generale di Palermo indaga con un fascicolo aperto per omicidio premeditato, al momento nei confronti di ignoti.

Inquietanti dubbi sono emersi sull’operato del medico legale che ha eseguito la prima autopsia di Mario Biondo alla luce delle differenze riscontrate tra la relazione che il medico ha firmato nel 2013 e quella che è stata preparata dopo la seconda autopsia richiesta dai genitori in Italia. La famiglia Biondo accusa il medico di non aver completato l’esame che avrebbe dovuto effettuare sul corpo di Mario. Nella seconda autopsia eseguita in Italia, il cranio non sarebbe stato aperto e in Spagna non c’era traccia di quella contusione che Biondo presentava al cervello. Un altro pesante interrogativo riguarda il collo ed i polmoni della vittima, che anche in questo caso per i genitori di Biondo non sarebbero stati adeguatamente esaminati.

“Controllando i documenti del medico legale spagnolo abbiamo notato due firme che avrebbe messo lui, una quando è stato chiamato a casa di Mario e l’altra quando poi ha firmato e consegnato la relazione finale, e che apparivano diverse. Quindi abbiamo nominato in Spagna un perito grafologo molto accreditato che sostiene che quelle firme al 90 per cento non sono della stessa persona, racconta la signora Santina Biondo, la madre di Mario. A questo punto l’avvocato spagnolo che rappresenta la famiglia ha presentato una denuncia contro il medico legale, anche per il fatto di aver dichiarato il falso. Ha dichiarato di aver praticato l’autopsia seguendo il metodo mata casper che oltre all’apertura del torace implica anche l’apertura del cranio. Nella sua relazione lui scrive: “Esame interno, cranio: nessuna evidenza importante”, quindi come se lo avesse davvero aperto. Una dichiarazione però rivelatasi falsa, lo abbiamo saputo in seguito alla prima autopsia eseguita poi a Palermo dal professore Paolo Procaccianti, dove lui apre per la prima volta la testa di Mario”, spiega Santina.

Il momento cruciale, in senso assoluto, delle indagini in corso arriverà con molta probabilità già entro fine mese, quando sono attesi gli esiti della seconda esumazione del corpo di Biondo, la terza autopsia i cui accertamenti sono stati effettuati presso l’Istituto Anatomico del Policlinico di Palermo con esperti nominati dai pubblici ministeri italiani e anche una squadra indipendente assunta dalla famiglia della vittima.

I risultati della nuova autopsia, se dovessero confermare che non si è trattato di un tragico gesto da parte di Biondo, porterebbero nella direzione di un suicidio simulato. E di questo si dicono certi i familiari di Mario, che venne trovato morto il 30 maggio 2013 nel suo appartamento a Madrid. Nella tarda sera del 29 maggio, sino alla mezzanotte era ancora vivo, in contatto via chat con il fratello Andrea e la sorella Emanuela. Poi Mario ha smesso di rispondere ai messaggi. La moglie, la famosa giornalista e conduttrice spagnola, Raquel Sanchez Silva ha dichiarato alle autorità spagnole di essere partita alle 20.30 per un viaggio di tre ore verso Plasençia, e a tal proposito Mario confermò alla sorella che la donna era uscita di casa intorno alle 20.20. Raquel dirà poi che quella sera, dopo una breve lite, si era scambiata amorevoli messaggi con Mario sino all’una di notte. La Polizia spagnola ha dato credito alla versione della donna e il telefono di Mario non è mai stato sequestrato, rimanendo sempre in possesso della vedova.

I genitori di Mario Biondo

Da una perizia informatica e dai relativi accertamenti effettuati dalla Procura di Palermo è emerso il quadro di un matrimonio fortemente in crisi. L’atmosfera da fiaba delle nozze celebrate il 22 giugno 2012 a Taormina si era affievolita, lasciando spazio a tensioni, le liti e i sospetti. “Mario e Raquel litigavano prima ancora di sposarsi”, ha confermato la mamma di Mario, la signora Santina. Mario era molto geloso e nel mese precedente alla morte cercava notizie e video compromettenti su sua moglie, come se volesse trovare sul Web delle prove contro di lei.

Il computer ha svelato soprattutto un altro incredibile dettaglio: un perito della Procura di Palermo ha scoperto che dall’hard disk del pc di Biondo sono stati cancellati 996 gigabyte. Secondo Raquel in quell’hard disk “c’erano soltanto delle foto”. Qualcuno ha tentato di accedere al pc di Mario la mattina del 30 maggio 2013: di chi si trattava e cosa cercava?

Ed è soprattutto sull’orario della morte che rimangono ancora parecchi dubbi. Il corpo del cameraman palermitano, secondo la versione ufficiale, viene trovato nel tardo pomeriggio del 30 maggio, e sui fascicoli si legge che la cameriera di Mario e Raquel avrebbe trovato il ragazzo intorno alle ore 17.10: ma già alle ore 13 iniziarono ad arrivare dei messaggi di condoglianze pubbliche a Raquel. Allora qualcuno si è voluto creare un alibi? La casa di Mario e Raquel, l’immobile di Madrid dove Biondo è morto, non è mai stata posta sotto sequestro ed è rimasto nella disponibilità della moglie. Per la donna Mario si era tolto la vita, e per la Polizia spagnola si trattava di un suicidio. Ma la madre di Mario ha un’incrollabile certezza: “Mario è stato ammazzato, non mi darò pace sino a quando non vedrò in carcere i suoi assassini”.

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