Si rincorrono le voci sul ricollocamento degli ex dipendenti degli sportelli multifunzionali della Regione Siciliana. Dopo anni di attesa e promesse continue i lavoratori sono ormai esasperati. Sarebbero dovuti ritornare al lavoro entro il 16 gennaio, ovvero entro i 180 giorni previsti dalla norma approvata nella scorsa primavera dall’Ars che prevedeva il loro riutilizzo nei Centri per l’impiego.
A questi il governo nazionale ha affidato la gestione del reddito di cittadinanza. Da allora i termini sono abbondantemente scaduti senza che nessuno sia stato chiamato. E anche l’incontro del 24 gennaio tra l’assessore Lagalla e i vertici del Ministero dello Sviluppo economico non ha sortito effetti concreti.
Una governance della vertenza che non è vista bene dal segretario del Sinalp, Gaetano Giordano. “Nell’interesse dei lavoratori – ha detto qualche giorno fa – ci auguriamo vivamente che questo non sia l’ennesimo tentativo di dirottare sul Governo Nazionale, le innumerevoli responsabilità del Governo Regionale Siciliano”.
Ieri, invece, hanno preso la parola Cgil e Uil. “Non c’è stato alcun confronto con le organizzazioni sindacali sul futuro dei 1.700 ex sportellisti ma soprattutto sull’ultima delibera di giunta che richiama materie relative al contratto del comparto della formazione professionale e che coinvolge i lavoratori dell’Elenco unico ad esaurimento. Abbiamo chiesto diversi incontri e fornito proposte per tutelare questi lavoratori, ma sino ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta”. Lo dicono Claudio Parasporo e Ninni Panzica della Uil Scuola e Graziamaria Pistorino della Flc Cgil, che hanno chiesto un incontro urgente all’assessore Ippolito.
“I 1.700 – spiegano – ex sportellisti resteranno fuori da tutto. La Regione ha, infatti, tagliato i fondi che potevano servire a reimpiegare questi lavoratori che hanno le giuste competenze per questo tipo di servizio. Secondo il decreto nazionale i ‘navigator’ dovrebbero avere determinati requisiti, aspettiamo di capire se la quota spettante alla Sicilia avrà le stesse caratteristiche e modalità di reclutamento e se coinciderà con il fabbisogno rilevato dal dipartimento Lavoro e se le Regioni saranno libere di assumere dal bacino già individuato. Abbiamo bisogno di risposte e trasparenza”.