Bufera sulla finanziaria regionale e sulla maggioranza di governo. Dopo due giornate in cui si era viaggiato a velocità di crociera, seduta incandescente all’Ars, con frizioni evidenti nella coalizione che sostiene Musumeci. Rimanevano da esaminare quattordici articoli della Legge di Stabilità che erano stati accantonati nelle sedute precedenti e le premesse sembravano buone per arrivare all’approvazione in breve tempo.
Poi il caos. In Aula, dove era assente il presidente della Regione Nello Musumeci, il governo è caduto due volte su tre votazioni finali agli articoli: la prima su quella che era considerata una delle norme simbolo dell’impianto normativo e non a caso inserita all’articolo 1 della Finanziaria, il cosiddetto modello Portogallo. Il governo è stato impallinato da 35 voti a favore dell’emendamento soppressivo presentato da Claudio Fava.
La seconda volta durante la votazione dell’articolo 7. L’Ars ha votato contro l’emendamento del governo presentato dall’assessore all’Economia, Gaetano Armao, con la bocciatura della norma sul ripianamento del disavanzo e della possibilità di accumulare 53 milioni l’anno per tre anni nel fondo dei crediti di dubbia esigibilità.
Tesissima l’atmosfera a Palazzo dei Normanni, con l’assessore Armao che nei corridoi, sbotta: “Non chiederemo una proroga dell’esercizio provvisorio“, mentre il presidente Gianfranco Micciché ha preso atto dell’impossibilità di andare avanti e ha dovuto sospendere l’Aula
“Sono avvilito da questo clima, gridano tutti – ha detto il Presidente dell’Ars – Dobbiamo dimostrare di essere persone serie, altrimenti i siciliani ci aspettano fuori da questo palazzo e ci ammazzano“. Puntualmente, Micciché si è presentato in Aula all’orario stabilito, ma non ha potuto fare altro che comunicare che la ripresa della seduta era rinviata al 14 febbraio.
Durissime critiche dal Pd, che con il capogruppo all’Ars Giuseppe Lupo commenta: “Il presidente Musumeci prenda atto che il suo governo è paralizzato dagli scontri interni alla maggioranza. Quella che doveva essere la sua prima ‘vera’ legge finanziaria si sta dimostrando un flop senza precedenti“.