“L’orrenda fine di Alessandra Musarra a Messina, il delitto di Fortuna a Napoli e prima ancora lo stupro nella circumvesuviana sempre a Napoli: altre vittime innocenti e ancora un fiume di sangue, è uno sterminio senza fine che non può proseguire e al quale non possiamo più assistere inerti. I cortei di protesta e i gesti simbolici di indignazione non bastano, per fermare il femminicidio serve una grande rivoluzione culturale come auspicato dal presidente del Senato, Casellati”.
Lo afferma la senatrice di Forza Italia, Urania Papatheu che in occasione della Festa della donna richiama il Governo ad un maggiore impegno nel contrasto al femminicidio, un fenomeno che in queste ore, da Napoli a Messina, continua a fare registrare altre vittime.
“L’agghiacciante tragedia di Messina lascia a dir poco attoniti – spiega Papatheu –, siamo di fronte a una barbarie senza freni che va fermata subito e una volta per tutte. Non può e non deve esserci un’altra Alessandra. Non si può accettare che una donna venga massacrata a calci e pugni per la sola “colpa” di voler lasciare il suo compagno. Di fronte a questi atti di efferata crudeltà, bisogna ripartire dal gesto simbolico del presidente Casellati, che in occasione della Festa della donna ha colorato l’aula del Senato di mimose. E’ un segnale forte che richiama la necessità ineludibile di una grande battaglia culturale per combattere e vincere il male oscuro e dilagante del femminicidio”.
“Non è normale che uno stupro sia normale, noi non ci stiamo a questa mattanza senza fine. Maria Elisabetta Alberti Casellati, con quel banco della presidenza imbastito per la prima volta di mimose, a suo modo ha segnato l’inizio di una nuova era nelle Istituzioni italiane, per dare nuova linfa e rinnovata concretezza alla lotta per i diritti delle donne” prosegue la senatrice.
“Noi di Fi che da sempre lottiamo per l’onore e il rispetto delle donne, e che ad essere abbiamo voluto dare maggiore coraggio e anche certezza di difesa, ci sentiamo in dovere di combattere in modo ancor più determinato una strage silenziosa che non fa più notizia ma che esiste e si consuma ogni giorno nelle case e nelle strade di ogni città. La Casellati ci ha consegnato il senso inequivocabile di un messaggio, e cioè che le donne forse hanno paura ma hanno anche il coraggio di fare tutto per migliorare la nostra condizione” aggiunge Papatheu.
“Ha ragione la Casellati nel ritenere che nessuna misura penale, processuale o economica contro la violenza domestica possa dirsi efficace se non sostenuta poi da un impegno altrettanto incisivo sul piano educativo e formativo. Per vincere un nemico che spesso è al nostro fianco non bastano più nemmeno manifestazioni e cortei, perchè violenze e crimini sono all’ordine del giorno e molte donne che vengono uccise avevano talvolta denunciato invano i maltrattamenti subiti. C’è un problema in quelle denunce così come nel tragico epilogo di tante vicende, a riprova che tanto è stato fatto ma molto di più ancora occorre fare per tutelare le donne da chi dice di amarle e invece si rivela un brutale assassino. Gli uomini facciano i mariti, i compagni e i padri senza l’ossessivo preconcetto del possesso e senza l’odiosa viltà dell’abuso. Le donne prendano consapevolezza di se stesse e della loro condizione”.
“La battaglia deve partire dalle Istituzioni per arrivare ai cittadini, per questo la senatrice Casellati ha inteso lanciare un sms al Governo, mai intervenuto sin qui per frenare il pessimo esempio di frequenti comportamenti sessisti contro noi parlamentari, fatti oggetti di attacchi continui da grillini e salviniani. E’ una deriva morale che parte dai banchi delle Istituzioni e approda poi a tutte le donne che vengono violentate, maltrattate, offese, sottopagate. Non è ammissibile che uno stupro non faccia più notizia. Ora basta, non è normale che tutto questo sia normale. Il Ministro Salvini raccolga il monito della Casellati. La lotta alla violenza sulle donne deve diventare una priorità vera, non più uno slogan e un racconto quotidiano di cronaca nera” ha aggiunto la Papatheu.
“Non ci può essere tempesta emotiva che giustifichi altro sangue – conclude Papatheu –. Le donne non devono più sentirsi prede, vittime potenziali per il solo fatto di essere donne. Per ogni violenza consumata, per ogni umiliazione subita, per ogni corpo sfruttato, per ogni intelligenza calpestata, per ogni bocca tappata, per la libertà negata e per ogni vita cancellata: per tutto questo il femminicidio va affrontato e sconfitto, da tutti, senza se e senza ma. Il tempo delle parole è finito, le uniche chiacchiere che accettiamo sono quelle con lo zucchero”.