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Mafia, chieste pene per due secoli per 37 boss e gregari dei clan di Resuttana e San Lorenzo

lunedì 25 Marzo 2019
trbunale palermo
Tribunale Palermo

La procura di Palermo ha chiesto la condanna a oltre 270 anni di carcere nei confronti di 37 tra capimafia, gregari ed estortori arrestati nell’inchiesta denominata Talea.

Il processo si svolge in abbreviato davanti al gup. Alla sbarra i vertici della cosca palermitana di Resuttana, tra cui Mariangela Di Trapani, moglie del boss ergastolano Salvino Madonia per cui i pm Roberto Tartaglia, Amelia Luise e Annamaria Picozzi hanno chiesto la condanna a 13 anni.

Queste le pene chieste dai pm della Dda di Palermo per 37 tra boss, gregari ed estortori dei clan di Resuttana e San Lorenzo accusati a vario titolo di mafia, estorsione, favoreggiamento, incendio, danneggiamento, trasferimento fraudolento di valori: Salvatore Ariolo, 9 anni, Filippo Bognanni 8 anni e 10 mesi, Giuseppe Biondino, 13 anni e 4 mesi, Ignazio Calderone, 6 anni e 2 mesi, Stefano Casella, 6 anni e 2 mesi, Antonino Catanzaro, 2 anni e 8 mesi, Lorenzo Crivello, 8 anni e 10 mesi, Giulio D’Acquisto, 6 anni e 2 mesi, Francesco Di Noto, 6 anni e 8 mesi, Mariangela Di Trapani, 13 anni e 4 mesi, Renato Farina, 8 anni e 10 mesi, Calogero Gambino, 2 anni, Gianluca Galluzzo, 2 anni, Ahmed Glaoui, 9 anni, Antonino La Barbera, 6 anni, Francesco Paolo Liga, 13 anni e 4 mesi, Salvatore Lo Cricchio, 13 anni e 4 mesi, Francesco Lo Iacono, 2 anni e 8 mesi, Sergio Macaluso 5 anni e 4 mesi, Bartolomeo Mancuso, 3 anni e 6 mesi, Domenico Mammi, 4 anni e 5 mesi, Giovanni Manitta, 4 anni e 8 mesi, Vincenzo Maranzano, 8 anni e 10 mesi, Sergio Napolitano, 16 anni, Giovanni Niosi, 16 anni, Concetta Niosi, un anno e 4 mesi, Rita Niosi, un anno e 4 mesi, Michele Pillitteri, 4 anni e 8 mesi, Pietro Salamone, 6 anni e 8 mesi, Pietro Salsiera, 13 anni e 4 mesi, Fabio Schiera, 8 anni e 10 mesi, Giuseppe Sgroi, 8 anni e 10 mesi, Corrado Spataro, 12 anni, Giuseppe Tarantino, 2 anni, Antonino Tumminia, 5 anni, e Massimiliano Vattiato, 13 anni e 4 mesi.

Tra gli imputati ci sono anche Sergio Macaluso che, dopo l’arresto, ha avviato la sua collaborazione con la giustizia e per cui la Procura ha chiesto la condanna a 5 anni e 4 mesi di carcere, e Giuseppe Biondino, per cui sono stati chiesti 13 anni e 4 mesi e che è il figlio del boss autista di Totò Riina, Salvatore Biondino.

Macaluso ha confermato ai pm il ruolo assunto ai vertici del clan da Mariangela Di Trapani che aveva sostituito il marito, recluso al 41 bis per scontare, tra l’altro, l’ergastolo per l’omicidio dell’imprenditore Libero Grassi.

Il pentito ha anche raccontato ai pm l’investitura di Biondino jr: avrebbe partecipato alla riunione in cui il figlio dell’ex autista di Riina venne nominato capo del clan di San Lorenzo.

L’inchiesta, che ha ricostruito gli organigrammi mafiosi di uno dei mandamenti più ricchi della città, ha accertato decine di estorsioni a imprenditori e commercianti e ha svelato che Costa nostra aveva il controllo dell’ippodromo di Palermo e delle scommesse clandestine sulle corse dei cavalli gestite dal boss Giovanni Niosi, per cui oggi sono stati chiesti 16 anni di carcere.

 

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